giovedì 24 dicembre 2009

Auguri




Il mio augurio è dedicato a chi gli auguri non li riceve.
Agli anziani
Ai cassintegrati e licenziati
Agli extracomunitari ( non giudicateci solo a Natale, noi siamo stronzi poi tutto l'anno)
A chi ha perso tutto o gli affetti.
A chi sta male per qualsiasi motivo.
Il mio regalo di Natale a voi è questo: non distoglierò mai l'attenzione su di voi, cercherò con le mie forze, poche, di difendervi e fare in modo che la vita sia dignitosa per tutti.
Sapete, basta tutti i giorni dedicare 5 minuti, uno sguardo, una parola, un pensiero, una azione.
Questo ci hanno insegnato i nostri padri, che erano migliori di noi. Questo ci ha insegnato Gesù, quello che chiamiamo il Gesù dei Cristiani ma che è nato in una terra che non è l'occidente, che parlava una lingua che non si parla in occidente, che ha versato il sangue per gli emarginati.
Lo stesso sangue, miei cari palestinesi, che scorre nelle vostre vene e di cui noi diciamo di bere tutte le Domeniche. Per poi portare via il sangue di voi arabi che qui lavorate.
Voi, quando parlate della nostra religione la prima cosa che dite è : ma adorate un Dio morto.
Avete ragione, noi le brave persone le adoriamo da morte, in vita le facciamo soffrire.
Perdonateci.

Chiara

domenica 6 dicembre 2009

Io c'ero



Voglio qui testimoniare la mia presenza al no B day.
Era un dovere esserci, per tantissimi motivi, uno fra tutti è che questa manifestazione è nata dal web, tam tam sul web, popolo del web, idee dal web, notizie dal web e chi più ne ha ne metta.
Il web è la tecnologia della comunicazione alternativa, senza filtri ne manomissioni.
Teniamocela stretta e difendiamola con i denti come i nostri padri hanno difeso le sezioni.
Forse è l'inizio di una alba viola
Chiara.

giovedì 22 ottobre 2009




DEFINISCE l'Olocausto una "leggenda" sulla quale esistono "solo verità ufficiali non soggette a verifica storica e contraddittorio". Una "leggenda" usata "per colpevolizzare moralmente i popoli vinti". Anche le camere a gas, "ammesso e non concesso che queste siano mai veramente esistite", sono una delle tante verità "da verificare".
Come "i sei milioni di morti nei campi di concentramento". È la Storia reinterpretata secondo i folli principi del negazionismo, e che sembra trovare terreno fertile nel pensiero e nei blog gestiti da Antonio Caracciolo, un ricercatore 59enne di filosofia del diritto dell'università La Sapienza. Secondo il sito ufficiale del dipartimento di teoria dello Stato è ricercatore, anche se lui dice di essere "professore aggregato".

Sentito telefonicamente Caracciolo non smentisce la propria difesa del negazionismo, anzi, ne fa una questione di principio affermando "il diritto dei negazionisti di poter esprimere le loro idee, senza finire in carcere". C'è da chiedersi, allora, se tra i suoi studenti o le persone che lo leggono qualcuno si sia mai ribellato. "Ho subito minacce, ricevuto insulti, ma non mi interessa. Vado avanti: sono pronto a discuterne con chiunque". E continua: "A chi mi dice che sono antisemita rispondo così: non ho mai capito il significato di questa parola". Lo scorso anno accademico, Caracciolo ha tenuto un corso di filosofia del diritto, nell'ambito del corso di laurea di II livello in Studi Europei. Oltre a salire in cattedra nel più grande ateneo d'Europa, si vanta di gestire ben 33 blog e si definisce coordinatore provinciale dei club di Forza Italia a Seminara (Reggio Calabria), avendone fondato uno nel 2003.

Scende in campo, a più riprese, in difesa del negazionista Robert Faurisson, che nel maggio del 2007 suscitò proteste e sdegno perché invitato a tenere una lezione presso l'università di Teramo. E nell'ambito di questa Storia liberamente reinterpretata, viene fornita anche una lettura delle leggi razziali, condita di elementi antisemiti: "Le leggi razziali furono cose di 70 anni fa che si collocano in un contesto di 70 anni fa. Molti italiani, la stragrande maggioranza, hanno meno di 70 anni e quasi tutti gli italiani di oggi non hanno nessuna memoria diretta di quegli anni. A trarne profitto sono gli ebrei di età avanzata che sono diventati una sorta di eroi nazionali.

Vengono portati in giro nei convegni e nelle scuole per raccontare quello che ricordano o pensano di ricordare". Sempre secondo Caracciolo, gli ebrei trarrebbero profitto dalla figura di Erich Priebke, ex ufficiale delle SS, condannato all'ergastolo per l'eccidio delle Fosse Ardeatine: "Non si parli di giustizia e di giusta condanna, perché io non ne vedo di giustizia. Vedo solo vendetta. Mi chiedo cosa sarebbero gli ebrei romani senza i Priebke.

Da La Repubblica

Non ho altro da aggiungere.
Dico solo che mio padre vide i carri con gli ebrei romani partire da Tiburtina
.

Chiara

sabato 3 ottobre 2009

La lettera della vergogna





“Egr. dott. Mancini nella sua e-mail Lei mi segnala una problematica personale che esula dalle mie competenze. Sarebbe svilente se un On. si dovesse occupare di cassonetti - o monnezza, come dicono a Roma - tanto più se gli stessi si trovano dinanzi ad un´attività imprenditoriale di un privato. Con profondo rammarico noto (…) che lei non comprende

il senso, né la ratio della Mia attività politica! Cercherò di essere chiaro. Lei, alle elezioni che mi hanno visto trionfatore non mi ha votato - anzi più volte nel corso degli anni ha manifestato antipatia nei confronti di Berlusconi (…) E allora - continua la risposta - nasce spontanea una domanda: perché si rivolge alla mia persona? Io per quale motivo dovrei

adoperarmi per lei? Forse mi reputa un idiota che si fa sfruttare da chiunque? Oppure, cosa ancora più offensiva, il suo servetto? Io lavoro solamente per chi mi vota in quanto faccio politica, non il missionario (…)”.

“Sarebbe svilente e umiliante per la mia persona, la mia competenza e la mia professionalità - prosegue il consigliere capitolino - consentire a chiunque di chiedermi favori che, come nel caso di specie, esulano dalle mie competenze. Pertanto: 1) O si impegna formalmente - stipulando un patto di sangue con il sottoscritto - a votare nel 2013 il sottoscritto on. Patrizio Bianconi al Comune di Roma ed il dir. Andrea Zaerisi al municipio XIX; 2) O, se lei non è intenzionato, non si rivolga alla mia persona”.

“Desidero infine segnalarle che per avvalersi della mia professionalità deve preventivamente fornirmi: nome, cognome, indirizzo di residenza affinché io possa schedarla nella mia rubrica individuando la sezione elettorale dove lei vota al fine di controllare se esprimerà o meno la preferenza nei miei riguardi. E poi: il suo telefono di casa, il cellulare e l´e-mail al fine di poterla rintracciare quando ci servirà il voto suo e

della sua famiglia. Se non se la sente di instaurare con il sottoscritto tale tipologia di patto - conclude Bianconi – la invito a rivolgersi alle persone che lei vota (…) Io non mi

faccio prendere per il culo da nessuno!”


Questo è un consigliere del nostro comune!!

Chiara

giovedì 3 settembre 2009

Ancora un pò di pausa...



Ho finito le ferie, lunedì ricomincio il lavoro.
Riprenderò a postare. Mi sono presa una bella pausa di riflessione, un pò su tutto.
Ho perdonato qualcuno e non chiedo di perdonare me.
Dagli errori si impara, anche a 53 anni.
Scusate se sono stata troppo irruenta.

Riconquistare una amicizia significa bussare in punta di piedi e chiedere" permesso", è un dovere chiederlo non è un diritto pretendere "avanti"....... Vale anche per l'amore.

Chiara

mercoledì 19 agosto 2009

Tre giorni di riposo



Queste sono state le mie vacanze quest'anno, tre giorni di mare.
Nulla da recriminare a noi stessi, abbiamo speso per una piccola ristrutturazione.
Ma quello che mi piacerebbe sapere è perchè di questa crisi non se ne parla in TV.
Esaltano il traffico sulle strade (ma ci sarà davvero? Io non ho visto tutte queste auto per strada)
fanno vede spiagge e gente che si diverte, ma io, per 3 giorni ci sono stata in spiaggia, in Toscana, qualche discorso era persino di paura.
Negozi che avevano rate a fine mese da pagare, anche piccoli industriali preoccupati.
il mio vicono di ombrellone era un piccolo imprenditore della provincia di Varese, diciamo per non fargli pubblicità che ha a che fare con gli alimentari. Beh questo signore di 55 anni, moglie e 3 figli si poteva permettere una settimana in albergo e stop.
Gente, questa è crisi!!!
Gli ho chiesto per chi ha votato, lui mi ha detto per Bossi.
Poi mi ha guardato e ha continuato......ci ha tradito tutti.
Non so cosa intendesse se per la secessione, ma non mi sembrava il tipo, oppure per le promesse ai piccoli imprenditori, so solo che era davvero preoccupato..e la moglie ha rinunciato al suo shopping abituale delle vacanze.
Chiara

venerdì 14 agosto 2009

Il post resta ma domani dovrà essere............



............Una giornata colorata, con tanti fiori, con tanti colori, con le persone a cui si vuole bene davvero, con la persona che si ama.
Ricoloriamo la vita, abbandoniamo la tristezza, mettiamo le ali alla fantasia, tiriamo fuori l'ironia che ci contraddistingueva, ritorniamo ad essere intelligenti e alternativi!

Chiara

Triste giornata ieri

martedì 11 agosto 2009

Lavori in corso



Ciao a tutti, sto facendo dei lavori in casa. Ristrutturazione.
Quindi per un pò di giorni non ci sarò al PC.
Appena possibile riprenderò a postare come sempre

Chiara

martedì 4 agosto 2009

Villa Ada



Il parco di Villa Ada è uno dei più belli e frequentati di Roma. Senz'altro il più ricco per quanto concerne l'aspetto faunistico e ambientale. La storia di questa ampia zona verde del nord di Roma risale fino ai tempi antichi, quando la piccola città di Antemnae lottava contro l'espansione dell'Urbe, molto prima che assumesse il nome di Villa Ada e venisse poi coinvolta nel grande scandalo della Banca Romana.
Ma chi entra oggi in questo splendido parco può facilmente mettere da parte ogni tipo di considerazione storica. La meraviglia di questi luoghi facilita la completa distensione dell'animo, l'oblio di ogni pensiero o affanno che caratterizza la nostra società contemporanea. Chiunque entri in questa villa, per fare sport, per studiare, per meditare, per incontrare gente, o semplicemente per svagarsi, fa il suo ingresso in una dimensione parallela a quella della grande città, una dimensione più serena, spensierata, vicina alla natura primordiale, dove "l'anima si fa senza più peso" e se ne vanno i timori e i giudizi.
Così vicina alla città eppure così distante. Chi entra in un parco esce dalla città.

venerdì 31 luglio 2009

donna 4



Intelligente
Attenta
Colta
Misurata

Questa donna ha in sè una dote meravigliosa, invidiata da molte donne e, perchè no, da molti uomini.
La forza dell'intelligenza unita alla sensibilità di chi il mondo lo sa guardare in tutti suoi colori.

Questa donna è Miryam

Chiara

mercoledì 29 luglio 2009

donna 3

A Logos
Sono sempre stata attratta dalla tua onestà intellettuale e dalla pacatezza dei tuoi commenti.
Quello che scrivi viene dal tuo cuore e dalla tua intelligenza, qualsiasi argomento tu possa trattare.
E' motivo d'orgoglio, per me, leggerti.

Chiara

Donna 2



Dedicato ad Amaranta:

L'onestà che ti ha sempre contraddistinta è la tua arma migliore.
Il tuo essere donna , madre, compagna è motivo di orgoglio per chi ti conosce e chi ti sta vicino.
La tua sensibilità, mai mostrata, mai troppo esposta ai venti che corrodono anche le pietre, fanno di te una donna vera.
E davvero un orgoglio per me conoscerti, esserti amica.
Grazie Marilena.
Chiara

martedì 28 luglio 2009

Donna

Dall'alto della scalinata di Trinità de' Monti tutte le persone sono uguali,si muovono, comprano, si siedono per un gelato.
I più, una volta scesi, proseguono per la loro strada, non badando a nulla.Spesso sentono le persone come un fastidio, la chiamano massa.
Io, invece, guardo i volti della gente, specialmente quelli che non sorridono, che pensano o che forse hanno qualcosa da dire.
Li ascolto, percependo le loro individualità.
Ho sempre un occhio di riguardo per tutti.
Mi pongo domande, ma per dare risposte. Mi arrabbio, ma per essere migliore.
Guardo sempre le persone dal basso della scalinata, quando sono in cima mi sento a disagio, perchè non percepisco il loro l'alito , il loro calore.

Questo è il mio essere di sinistra.

Chiara

venerdì 24 luglio 2009

Pietre della mia città


Non riesco più a darti una collocazione, non so più che faccia tu abbia.
Ma di una cosa sono sicura, il male che hai fatto sarà impresso per sempre in questa giungla di pietra che è la mia città, non la tua.
Chè la mia terra, non più la tua
Che è la mia gente non più la tua.
La mia Roma è dei romani, non pensare ai romani de Roma, vedi? Sbagli.
Romani solo persone che ci vivono, che assaporano il travertino e la luce che emana la sera, quel colore che non so come chiamare.
Romani sono le persone che ci lavorano, che viaggiano per venire qui, che soffrono, che sudano, che inciampano nei sentieri.
Romani sono i ricordi delle persone.
Romani sono gli uomini e le donne che hanno un sorriso per tutti, pur nelle loro angoscie.
Romani sono quelli che tengono stretta nella loro mano la loro donna quando camminano, e che la stringono più forte perchè hanno voglia di dirle ti amo o semplicemente...... ricordati che sono qui.
Romani sono le donne dei quartieri, con quello sguardo attento, che te pijano pè er culo se sei gajardo, ma nun te fanno manca er piatto de minestra se c'hai fame e, se c'hanno quarche ssordo, te danno pure er companatico, 'o dividono cò te e i loro fiji. Te sona strano? A me no!
Romani sono li omini, che se sò soli, guardano er culo delle donne, ma che tu nun sai a fatica che fanno a lavorà. E se dopo quarche bicchiere de troppo te fanno l'occhio dolce tu li perdoni, c'hanno calli grandi quanto la tu mano, hanno la solitudine dentro, hanno forza da vendere e la usano per lavorare.
Quelli che c'hanno famija nun te li menziono manco, che ne voi sapè ttu. Che ne sai d'avecce fiji da sfamà, che ne sai che vordì soffri pe 'na famija, pe er tozzo de pane.
Romani sono la gente comune che cammina fra queste case, a volte belle a volte brutte.
Quanno te fai 'na gira pe quelle case, quelle brutte sto a ddì, dacce 'n'occhio a sta ggente.
Ridono, ce fanno 'na risata, pè dimenticà? Noooo nun hai capito! Pè dignità, so dignitosi, sò i veri signori.
Fra quelle case ce stavo pure io, 'na vorta, vero, mò sto però cò a stessa ggente, li stessi romani.
Te dicevo, ce stavo pure io, cò a mia dignità, cò a mia povertà, tu hai cercato de portamme via a cosa che più ce tenevo, la fierezza dell'appartenere a questa gente. Tu me l'hai portata via.
Ecco perchè non so dove collocarti, te parlo pure in italiano, perchè naa capisci la nostra lingua.
Ecco perchè queste roccie non dimenticherano mai.
Sono una di loro.

Ricordi e angoscie

A volte ritornano........basta un titolo di giornale, captare una conversazione.
Devo rassegnarmi alla convivenza con l'angoscia.
Questo blog è anche per esorcizzarla.
Chiara

martedì 21 luglio 2009

DEMOCRATIC PARTY



Solo noi romani potevamo trovare uno slogan di questo genere.
La nostra notorietà nel mettere allegria alla gente è stata ancora una volta messa in campo. E con successo.
Ce semo prima noi sbellicati dalle risate, aò ma ride de gusto, nun la finimo più.
Poi avemo fatto ride pure li artri. Eh, aò, se ride in compagnia, mica soli!
Ammazzaò che risate!
Poi o slogan! ammazzaò, me piaceresse conosse er tipo che c'ha avuto 'sta invenzione! Aò è fffforte!
Ma 'ndò l'hanno scovato?? 'ndò l'hanno comprato aò? coi punti Miralanza? Hanno fatt' a colletta? Che era ner fonno da a bottijia? Che era scaduto e nun ve ne siete manco accorti?
L'avete comprato da li cinesi a Piazza Vittorio? Oppure nun l'hanno manco voluto a Porta Portese?
Ammazza ò, c'ha pure er farfallino er coso der manifesto. Ride che me sembra er tonno in scatola! Ma che c'ha in bocca? 'Na bruschetta annata a mmale? Er supplì intero? A pajata de li mortacci sua?
" MESCOLATI, NON AGITATI"
Semo romani aò! semo fforti!!!!
Nun ce batte più nisciuno aò!

A mmorti de fameeeeeeeeeeee!! Ma mescolati a chi?????? Io so agitata eccome! E me dovete lassà agitata! Nun me vojjio tranquillizà!
Li bellimbusti che nun se agitano, quanno ero 'na ragazzina, me davano certe occhiatacce!!!
Me dicevano. " ecca 'a llà a comunista!" " A Chià, se sei comunista devi mettece a disposizione tutto!". A stronziiii!
Proprio loro, quelli che mò nun se agitano, che fann'a morale a mmme, e che mò mi i ritrovo al DEMOCRATIC PARTY, mescolati a me e nun me devo agità.
Ma annate a quer paese voi democristiani e tutti li preti che ve portate appresso!

lunedì 20 luglio 2009

Appello per Niki Aprile Gatti

Accetto e aiuto volentieri l'appello preso dal blog di Miryam

Oggetto: ISPEZIONE CARCERE DI SOLLICCIANO –FI-Al Ministro della Giustizia
On. Angelino Alfano
E per conoscenza
Onorevole Ministro della Salute, del lavoro e delle politiche sociali, Onorevole Ministro dell'ambiente e della tutela del Territorio, Onorevole Ministro Delle Pari Opportunità.
Onorevole Ministro Angelino Alfano,
chi le scrive è un cittadino italiano che non può rimanere inerme di fronte alle notizie allarmanti diffuse sulla Casa Circondariale di Sollicciano (Firenze).
Nell’arco di poco più di un mese sono morti piu’ di tre detenuti, ma questi che Le elenco sono “da accertare”:
24/04/2009 IHSSANE FAKHEDINE DI ANNI 30 CAUSA “DA ACCERTARE” 11/06/2009 ANNA NUVOLONI DI ANNI 40 CAUSA “DA ACCERTARE” 07/07/2009 DETENUTA DI PISA DI 27 ANNI CAUSA “DA ACCERTARE”
A queste terrificanti notizie mi preme aggiungere e sottolineare il caso di Niki Aprile Gatti , morto il 24 giugno 2008 sempre nel carcere di Sollicciano in circostanze sospette e tutte da chiarire.
Niki Aprile Gatti era incensurato ed era in CUSTODIA CAUTELARE!
La madre Gemini Ornella, nel tentativo di fare chiarezza, ha scritto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano(pregandolo di attenzionare Lei), è aperto presso il Tribunale di Firenze un procedimento di opposizione all'Archiviazione per “suicidio” ed inoltre è stata inoltrata un’ Interrogazione Parlamentare, i cui dati vengono di seguito riportati.Seduta di annuncio:
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01301
Dati di presentazione dell'atto Legislatura:Seduta di annuncio N.162 del 20/04/2009
FirmatariPrimo firmatario:CONCIA ANNAPAOLA
Gruppo:PARTITO DEMOCRATICO
Datafirma: 20/04/2009
Commissione assegnataria: IICOMMISSIONE(GIUSTIZIA)Destinatari
Ministero destinatario:MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 20/04/2009Stato iter:IN CORSO
Si può tacere di fronte alla morte di un ragazzo? Si può tacere davanti a morti classificate “da accertare”?
Onorevole Ministro,
nessuno ha risposto! Anche Lei non ha risposto all’interrogazione Parlamentare! Le Istituzioni tacciono … e il silenzio,a distanza di un anno,comincia ad essere eloquente!
Le chiedo formalmente di ricercare le responsabilità e chiarire le tante incongruenze divenute dolorose per famiglie che attendono la Verità!
La situazione di Sollicciano ,oltre all’anomalia delle morti da accertare, le quali si ripetono ciclicamente, è grave anche per la capienza tollerata, perché è stata abbondantemente superata, costringendo i ristretti a condizioni di vita in cui i diritti umani fondamentali vengono ignorati.Al sovraffollamento si accompagnano altre carenze che non sono degne di un Paese civile. (ricordiamo la frase di K. Popper “Il grado di civilta' di un Paese si misura dalle condizioni delle sue carceri” )
Ritengo,pertanto, necessario dover sottoporre nuovamente e con rinnovata urgenza, alla Sua attenzione, il caso di questo giovane Niki Aprile Gatti (è ormai trascorso piu’ di un anno per la sua famiglia…),augurandomi che Lei voglia prendere in considerazione con la tempestività che indubbiamente merita, questa incresciosa situazione.
A seguito di queste considerazioni, che sono certo da Lei condivise, Le chiedo quindi di intraprendere con urgenza tutte le iniziative necessarie affinché il nostro paese possa così colmare il ritardo che lo sta caratterizzando nell’accertamento della verità e nell’applicazione della giustizia.
Le chiedo di intervenire innanzitutto a tutela della garanzia dei “diritti delle persone” che si trovano nelle nostre carceri, ed in particolare date le estreme condizioni in cui verte, Sollicciano, del personale che vi opera, e per sollecitare azioni efficaci rispetto alle tante criticità presenti. In riferimento alle notizie sul carcere di Sollicciano, Le chiedo, con urgenza, una specifica ispezione per verificare le condizioni dei detenuti che, solo per il fatto di essere ristretti,non cessano di essere prima di tutto “esseri umani” e in quanto tali portatori di diritti umani!
Compito di questa Ispezione che Le chiedo, non è avvalorare o smentire una tesi, ma stabilire la Verità.
Voglio ricordare quello che disse l’Onorevole Sandro Pertini, che in galera passò lunghi anni:
-“ Ricordatevi quando avete a che fare con un detenuto, che molte volte avete davanti una persona migliore di quanto non lo siete voi.”
Confidando nell’accoglimento di questa mia richiesta, resto in attesa di un Suo cortese riscontro.
Con deferenti cordiali saluti e ossequi.
(nome e cognome)

mercoledì 15 luglio 2009

Il mio contributo alla giornata del silenzio di ieri



"Da un uomo grande c’è qualcosa da imparare anche quando tace. "
Seneca

lunedì 13 luglio 2009

Roma Q VIII



L’ottavo quartiere, che prende nome dalla via consolare che l’attraversa, si estende al di là del tratto di mura tra S.Giovanni e Porta Maggiore ed è limitato dalle vie Appia Nuova e Casilina, spingendosi fino al Quadraro, in una serie di complessi edilizi sorti tra gli anni Trenta e Sessanta, ai quali si accompagnano le antiche strutture dell’Acquedotto Felice con la porta Furba e alcune costruzioni menate tra le quali si eleva suggestiva la mole di Tor Fiscale.

La città espandendosi ha lacerato qua e là le mura come succede ad un abito troppo stretto. Anche se mal ridotto in certi punti, l’abito per nostra fortuna è sopravvissuto.

Il nome del quartiere è dato dalla Tuscolana seguirebbe un tracciato medievale. E vero che Tuscolo ebbe vita, e di non poco peso su Roma e sul Lazio, fino al 1191, allorché venne distrutta, ma è pur vero che le sue origini, se la toponomastica conta qualcosa, risalgono probabilmente a quegli Etruschi di cui conserva il nome. D’altro canto nulla di definitivo esiste nella zona se, come sembra, l’Appia Nuova altro non sarebbe che il tracciato, o parte dello stesso, della via Asinaria, che usciva dalla porta omonima.

domenica 12 luglio 2009

La spiaggia delle dune a Sabaudia




Una delle spiaggie più belle del Lazio, abbastanza vicino Roma, è a Sabaudia.
La Spiaggia Dune di Sabaudia è situata nel comune medesimo e fa parte del Parco Nazionale del Circeo, istituito nel 1934. Si tratta di una bellissima spiaggia di soffice sabbia dorata sotto lo sguardo del promontorio del Circeo, caratterizzata da un litorale ampio e lungo chilometri, che si distende lungo le suggestive dune di sabbia del lungomare di Sabaudia, che si sviluppano per 25 chilometri tra il
Lido di Latina e Torre Paola. Le dune sono punteggiate da una rigogliosa vegetazione mediterranea e separano l'arenile da 4 bellissimi laghi costieri.
Sabaudia è un piccolo angolo di paradiso.
La zona, infatti, comprende un litorale sabbioso di una decina di chilometri (fino al Lido di Latina e oltre), isolato dalla strada da una barriera di dune che sono patrimonio europeo.
Nel Parco sono stati creati anche percorsi didattici con il nome delle piante ed arbusti del bosco e sono state ricostruite le capanne degli antichi abitanti il cui lavoro consisteva nel preparare il carbone di legna (la carbonella).

Il Lago di Caprolace,il Lago di Fogliano, il Lago dei Monaci, ed il più grande Lago di Sabaudia o di Paola sono quattro laghi costieri molto importanti per la protezione degli uccelli acquatici che usano questa ampia zona come sosta nelle migrazioni ed alcuni anche come zona di nidificazione.

mercoledì 8 luglio 2009

L'ARA PACIS



Questo monumento-museo è stato ultimato nel 2006 dall'architetto Meier dopo sette anni di lavori.
La sua inaugurazione è stata accompagnata da polemiche riguardante lo stile dell'opera che contiene l'altare di Augusto dedicato alla pace.
Questo monumento rappresenta una delle più significative testimonianze dell'arte augustea ed intende simboleggiare la pace e la prosperità raggiunte come risultato della pax romana.

Le polemiche riguardarono appunto l'opera moderna che avvolge l'altare.
Bisogna dire che serviva una protezione, in quanto era destinata ad una veloce usura dovuto all'inquinamento molto forte in quella zona.

In una delle sue prime dichiarazioni dopo l'elezione a sindaco di Roma, Alemanno ha annunciato la sua intenzione di rimuovere la teca di Meier, che la destra romana ha sempre contestato. Lo stesso Alemanno ha però successivamente precisato che l'intervento sull'Ara Pacis non è in ogni caso fra le priorità del suo programma.

A me personalmente non piace la struttura di Meier, la trovo pomposa e in disaccordo con l'altare augusteo.
Forse andava studiata una cosa diversa, più pulita, magari in vetro.
Quello che voglio sottolineare è però che il problema è stato cavalcato in campagna elettorale dalle destre e, come al solito, una volta eletto sindaco Alemanno ci si ritrova con un nulla di fatto.

domenica 5 luglio 2009

giovedì 2 luglio 2009

Milano



Prima o poi ne dovevo parlare, l'avevo appesa alla gola e alle mie dita, e ne apprifitto a seguito del post precedente. Milano è il NORD. Nel nostro immaginario comune quando si parla del Nord si pensa a Milano.
A Roma famo così, chissa Milano?
A Roma ciavemo er papa,chissà a Milano?
A Roma ce stà a metro, chissà a Milano come è? Migliore ovviamente
Nel nostro immaginario a Milano tutto è più efficiente..e noi ce rodemo un pochetto, diciamola tutta.

Circa 2 anni fa ci sono stata, per lavoro, 2 giorni. Io sono segretaria ed ero a seguito del mio datore di lavoro.
Viaggio in treno, arrivo nel primo pomeriggio in stazione...'na tristezza! Ammazzao me sembrava 'na gabbia pe polli a stazione, tuttta grigia e ricoperta da vetri scuri( o sporchi), travate di ferro dappertutto.
Passeggiata in centro:
Aò non un filo di verde! Solo qualche sparuto albero, rinsecchito pure.
Gente che camminava come se avesse avuto una meta sempre prestabilita
E poi, ogni volta che sentivano il nostro accento occhiate di traverso, commentini a mezza voce, come se noi non se ne accorgessimo.

Milano non è il Nord, l'ho appurato di recente.
Milano è Milano e basta, roccaforte dei Bossi, Del Giornale, di Libero, Bei berlusconi vari. Credendosi padani si sono allontanati da quella cultura del fare pragmatico, del " vediamo cosa possiamo fare, cerchiamo di risolvere la cosa".

Eppure una volta non era così, era esempio di cultura, era aperta, avanguardia in molti settori, era la città più europea che avevamo.
Mi divertivo a quella gara tra Roma e Milano, dove spesso mi sentivo perdente, da italiana ne ero pure contenta.
Mi spiace davvero che sia finita così.
Abbiamo perso tutti.

mercoledì 1 luglio 2009

Viaggiando verso il nord

Sensazioni di viaggio di una romana, abituata al mio caos cittadino, alla mia romanità e a quella degli altri.
Si parte da Roma in auto, meta Ferrara con sosta alla sera in Umbria, Gubbio per l'esattezza.
Lo start è previsto in mattinata dal quartiere dove abito, zona tuscolano, traffico, qualche coda, macchine parcheggiate in doppia e terza fila. La regola è a seconda della grandezza della strada o dai mortacci che si può prendere il parcheggiante.
Autostrada : verso la Bufalotta qualcuno doveva già fare i propri bisogni, quindi sosta obbligata all'autogrill Roma Nord.
Man mano che il viaggio prosegue il panorama diventa sempre più verde, le auto sembrano andare con più calma. Si perchè finchè si rimane nel Lazio tutti viaggiano in seconda o terza corsia, andare nella prima è segno di debolezza!
Arrivo a Gubbio, siamo in Umbria, centro Italia, l'aria che si respira è cristallina, la gente molto cordiale, sarà per la presenza di molti turisti, ne ho visti davvero tanti.
Noi, ovviamente, come prima cosa se cerca er ristorante! Ecco! che cariiiinoooo! stasera ciannamo! Si pronuncia proprio così ciannnamoo. Aò Chià te và? Certo che me và! basta che se magni bbbbene?! La prima e un po larga mi raccomando.
Insomma tutto bene, dall'albergo al ristorante passando per le vie del centro storico, bellissimo fra l'altro.
L'indomani mattina , colazione, uno per volta me raccomanno! Mica tutti insieme come fanno gli altri cristi!
Partenza per l'Emilia, destinazione Ferrara.
Il traffico sempre più ordinato, cortesia all'ultimo autogrill. Ce li semo fatti quasi tutti!
Ferrara:
Qui mi sono stupita davvero.
Abbiamo parcheggiato e come facciamo per attraversare ce sfreccia una bici!
"Ma che vanno in bici qui?" Dice mio padre, stupito perchè penso che sia dal dopoguerra che non ne vedeva una. C'era pure un cartello fuori dall'albergo di attenzione alle bici.
Immaginate a Roma questo cartello! Diventerebbe una attrazione comica degna da facce 'n film!
Passeggiata in centro e come io metto piede sulle striscie per attraversare, una macchina si ferma!!! Ammazzao me viè voja de giocacce! Provamo a rimettece er piede? Magari se fermano pure tutte!
Nel passeggiare c'era un qualcosa di diverso, a parte il fatto che era isola pedonale, ma non riuscivo a rendermene conto. Poi, parlando con mio marito mi sono accorta che mi ha sentiro subito! Mi sono voltata in giro ed era pieno di gente, ma nessuno parlava ad alta voce!!!!
Un silenzio dove si potevano sentire i passi delle persone. Solo un leggero mormorio, molto composto.
Per non parlare dei locali, appena un brusio accennato, seduti composti, cameriere cortesi, prezzi sempre scritti sul menù.
Per forza, siamo al Nord!

Riflessione:
Va bene è una piccola città di provincia, abbastanza turismo, elegante, metteteci tutto quello che volete, ma qui la gente è diversa rispetto a noi.
Ho avuto la sensazione di tranquillità, di pulizia, di non essere fregata, di essere trattata bene, e soprattutto, una sensazione di pace che non provavo da tanto tempo.

Chiara

Arrivata ieri dopo una breve vacanza

Grazie a tutti per i commenti. Ho fatto una breve vacanza. Risponderò a tutti.
Ciao
Chiara

lunedì 22 giugno 2009

Schizofrenia


Penso che questa definizione della schizofrenia sia calzante al nostro presidente Bonsai e a tutti i suoi seguaci:

"La schizofrenia può essere in qualche modo contagiosa verso le persone
predisposte, infatti esiste il disturbo psicotico condiviso: il disturbo
psicotico si dice "condiviso" quando avviene ad una persona che è
influenzata da un altra che ha un delirio simile. Spesso, infatti, gli
schizofrenici fanno "seguaci" con le loro storie o teorie assurde sopratutto
presso soggetti predisposti a patologie mentali simili.
Il problema principale di questa malattia consiste comunque nell'avere forti
convinzioni in cose che non sono vere.
Spesso, una continua condizione di profondo dilemma e angoscia disconferma
l'individuo fin dalle prime fasi dell'infanzia impedendogli di formarsi un
io solido e portandolo alla convinzione che tutta la realtà possa essere
paradossale, innescando quindi dei comportamenti conseguenti a questa
paradossalità.
Nella disturbo mentale della schizofrenia paranoide, le persone affette da
tale disturbo mentale possono interpretare fatti, comportamenti e
comunicazioni come prove di complotti; tendendo a difendersi da chi credono
ostili, e che presumono coinvolti nei "complotti". Deliri ed allucinazioni
sono frequentemente correlati alle tematiche di persecuzione."

venerdì 19 giugno 2009

Roma e la sua cucina




Roma non è solo S.Pietro, il Colosseo o piazza Navona.
Come cerco di mettere in questo mio blog Roma è anche noi romani.
E a noi romani piace magnà! E famo pure magnà bbene anche voi.
Sono tanti i piatti della cucina romana, molti di derivazione ciociara, abruzzese e marchigiana.
Insomma una tipica cucina del centro Italia. Con un qualcosa in più, e senza presunzione, le trattorie romane.
Ne trovate un pò da tutte le parti, ma evitate quelle tipicamente acchiappaturisti, li ve spennano a manco ve ne accorgete, solo quanno cacciate a lira allora poi dire: ma a Roma ci hanno fregato! E per forza, voi annate insieme a li giapponesi! ehehhehe E poi mica semo tutti santi aò!
Scherzi a parte, venire dove ci siamo noi, la compagnia è ottima , il mangiare bono, e se spenne poco.
Dove? A san Lorenzo ad esempio, a Testaccio, a li castelli.
E che se magna? direte voi.
Ecco:
Bucatini alla matriciana, Bucatini cacio e pepe, a pajata, abbacchio scottadito, maccheroni alla gricia( 'anvedi a foto sopra aò!), i fritti ( ottimi tutti), riggatoni cò a pajata ( me fanno impazzì!) e pure li facioli cò le cotiche!A chi je piace, anche a coratella cò li carciofi.
E mò che semo d'estate?
Embè? che te fa schifo a robba de prima? ehehheehhee
Ci sono comunque le zuppe, ottime quelle contadine, l'abbacchio brodettato e poi c'è il pesce.
Dalla cucina marchigiana abbiamo importato molto come piatti di pesce, sono estivi e molto gustosi.
Una cosa sola importante, se vedete turisti entrare in un posto, almeno che lo conosciate già, girate all larga.
Se invece sentite a caciara romana, annate pure, magari ve buttano e posate tutte insieme, ce trovate a tovaja de carta, ma magnerete come Dio comanna...e poi ce stamo noi!

mercoledì 17 giugno 2009

Er gelato da Giolitti

Con questo caldo non si ha volgia di mangiare molto. Magari un piatto freddo o delle verdure fresche per cena o a pranzo. Io pranzo sempre fuori ed è la stagione delle insalatone.
Ma se penso a cosa vorrei sempre mangiare è un buon gelato.
Qui a Roma, come in altre parti d'Italia, il gelato è una tradizione.
Ci sono ottime gelaterie in giro per la città.

Ma se penso ad una gelateria il primo nome che mi viene in mente è Giolitti.
Ambiente elegante ( il che non guasta ogni tanto) servizio molto buono.
Ma ovviamente la parte del leone la fa il gelato.
Vi consiglio quello alla fragola, le fragole vengono direttamente da Nemi, patria di questo frutto.

Da ragazza ci andavo spesso, i locali erano due, uno vicino al parlamento e l'altro, immerso nel verde all'EUR, alla casina dei tre laghi.
Se capitaste a Roma e avete voglia di un gelato andateci a fare un salto, non ve ne pentirete.

lunedì 15 giugno 2009

Ronde nere



Trovo semplicemente delirante questa iniziativa.
La dimostrazione dei tempi che viviamo.
E' proprio vero che ogni generazione, in Italia, deve prendersi delle sprangate da questa gente.
A quando l'olio di ricino?

sabato 13 giugno 2009

Tramonto dal Pincio

Penso sia uno dei tramonti più belli visibili a Roma

lunedì 8 giugno 2009

In diretta per le elezioni



Sono in diretta col sito dell'Unità per seguire l'andamento dello spoglio.
Sto provando un misto fra stupore, sgomento e rabbia.
Non per il partito per cui ho votato.
Ma per quelle persone che hanno ridato il voto al PdL.
Ma come fate?
Che coraggio avete?
Ve ne importa dell'Italia?
Lo sapete cosa pensano di noi all'estero?
Avete un minimo di decenza per preferire uno come Berlusconi?

Le mie di domande sono solo 5, sono solo una impiegata in questa Italia che sta diventando sempre di più un giocattolo triste.

sabato 6 giugno 2009

Stornelli romani



Qui siamo nella Roma più popolare, forse la nostra caratteristica principale.
Premetto che non so cantarli e poi, cosa di non poco conto, bisogna avecce 'na bella faccia tosta pe cantalli!
Gli stornelli sono in rima. Inizia uno o una rivolto ad un'altra persona, quella che si è presa di mira.
E je fa a cantata come diciamo noi.
L'altro risponde per le rime, nel vero senso della parola:
- Fior de frumento,

La robba va e vviè ccome fa ’r vento,

La donna bella fa ll’omo contento.

Risposta :

-Fior de cipolle

E l'occhi mii nun fanno antro che piagne

Penso a lo bello mio che pija moje.


A me fanno ridere ascoltarli, ci si diverte molto.

Nati dall’improvvisazione e dall’estro del momento, venivano cantati nelle osterie, ma anche dalle donne da balcone a balcone e dai carcerati di Regina Coeli. Lo stornello romano , di solito breve e immediato, viene poi ripreso e tramandato dai cantori di strada, dai carrettieri o venditori ambulanti.

Il vino che corre a fiumi nelle tavole romane, rallegrando papi e santi, ladri e prostitute è l’elemento essenziale, il perno della civiltà romana, visto che già nell’antica Roma circolava una lista comprendente 192 qualità di vino.

Sapendo che il vino "fa’ cantà", è impossibile non affrontare anche il tema delle canzoni nate fra una gita fuori porta ed una occasione come tante per passare una serata in una bettola.

Gli stornelli romaneschi sono sempre stati considerati come un aspetto semplicemente "pittoresco" e "popolare" della vita quotidiana romana senza un vero valore artistico e culturale, perché troppo legati alla passione e alla violenza di una vita dominata dalla miseria e dall’ignoranza.
Eppure gli stornelli romani, sempre nati dall’improvvisazione e dall’estro del momento, traevano la loro forza proprio dal fatto di essere così autentici e genuini, sia quando venivano cantati dalle popolane come "sfottò" da balcone a balcone.
Come esempio vedere il video di fianco.

giovedì 4 giugno 2009

Ricordi

A vent'anni...........
Pensi di essere donna,forse lo sei e gli altri ragazzi ti vedono come tale.
Quello che non vedono è che siamo così diverse da loro.
A vent'anni...........
Mio padre mi diceva di non fare tardi la sera, ma gli piaceva LUI, si fidava.
Quello che non vedeva è poi successo, ero così diversa da LORO........ a vent'anni.
Padre........dov'eri quando avevo...vent'anni?
( Scritto questo post facendo uno sforzo immane)

mercoledì 3 giugno 2009

Pillole di quando ero bambina


Roma era molto diversa 50 anni fa. Ho dei flash di quando ero piccola. Le ultime baracche degli sfollati di guerra, i baraccati dove ci vivevano ancora delle famiglie intere, con galline annesse.
Le prime case popolari che ho visto era quando andammo a trovare una famiglia , amici di mio padre. "Er millevani" si chiamava quel palazzone, solo il nome da l'idea delle dimensioni. Era situato a Tor Pignattara di fronte all'aquedotto romano.
Sor Giovanni si chiamava quel signore, gli avevo pure rotto una sveglia per vedere come era fatta dentro,già allora non avevo un carattere mansueto.
Ricordo via dei Carpini a Centocelle, ci ho abitato per un anno. La prima volta ci andai con il trenino, per vedere l'alloggio, odorava di calce fresca ed io, con una matita bicolore, scrissi sul muro il mio nome...mio padre non se ne accorse mai.
Quando arrivarono i mobili era una festa, io saltavo entusiasta, non perchè ci capissi qualche cosa, ma perchè vedevo mia madre e mio padre contenti, io amplificavo la loro contentezza.
Non c'era ascensore, non c'erano termosifoni, non c'era scaldabagno, ma sopra, all'ultimo
piano, c'era il lavatoio e lo stenditoio, con rigidi turni settimanali, dove i ragazzini del
palazzo, quelli ancora troppo piccoli per giocare in strada, giocavano tra le lenzuola , le
magliette e le mutande. Oltre al nascondino e all'acchiapparella, c'erano i giochi delle
femmine, molto più raffinati, con le cantilene, "Regina reginella", "Ambarabà ciccì coccò".
Senza televisione, senza frigorifero, senza automobili, la vita era ben diversa da ora.

sabato 30 maggio 2009

Pensieri (sparsi) per un racconto


















Sei una lucertola e io sono il muro in pieno sole.
Fuori da me potresti gelare.

Sento il tuo cuore che palpita, ma non perché mi stai sdraiato addosso: lo sento sulla punta più estrema di te.
Sento i tuoi battiti direttamente nella pancia.
Io, se per caso tu morissi, me ne accorgerei prima di te.

mercoledì 27 maggio 2009

Ci vuole fantasia





A monnezza de Roma



Roma è sporca. Grazie alla lungimiranza del nostro presidente del consiglio ora lo sappiamo.
Ma leggendo qua e là ho notato che le preoccupazioni degli opinionisti sono tutte rivolte ai turisti, che ne pensano i turisti? Cosa dicono di Roma? E' vero che la capitale è sporca?

Io chiedo a gran voce: MA NOI ROMANI CHE DICIAMO?????
CE VOLEMO SVEGLIA'?
A monnezza chi la getta a terra?
E strade le volemo pulì come dio comanna??
A volemo fà a raccorta differenziata ?
Questo chiedo al sindaco, senza troppa dietrologia chi ce stava prima chi mò c'è adesso.
E poi perchè l'Africa come paragone? Non è razzismo questo??
Oppure siamo ormai talmente imbevuti dalle camicie verdi-nere che queste sono solo sottigliezze?

Post molto semplice, ma molto diretto...da romana de Roma.

lunedì 25 maggio 2009

Modo di dire



Mi ha sempre fatto ridere questo modo di dire molto romanesco che diceva , e dice ancora, mio padre quando magnava bene e tanto. Lo diceva sempre a noi figli e a mia madre a fine pasto. Il fine era anche un altro, come in tutti i modi di dire popolari c'è sempre una morale di fondo, in questo caso voleva dire, lavorate e siate onesti, un abbondante pasto non mancherà mai.

"NA BIRA, DU' SARCICCE, 'NA PERA E STO BENE PE' 'NA SETTIMANA 'NTERA"

domenica 24 maggio 2009

Er Coso

Noi romani agli occhi degli altri possiamo anche essere ridicoli.
Sentitirci parlare in casa o fra amici puramente romani de Roma.
Ho già postato qualcosa del genere riguardo al termine burino.
Ma non è finita qui!

Er coso.

Noi usiamo questo termine sia come sostantivo sia come verbo!!!!
Damme er coso! 'namo a cosà!
Tipica conversazione :
-A Frà e famme sta cortesia, appicciame sta stufa. -Va beh Chià damme er coso và! -Frà che me metti poi er quadro? -A Chià famme prima cosà sta cosa poi famo er resto.
Abbastanza chiaro? Più o meno disereste voi, ma noi romani comprendiamo benissimo.
Innanzitutto Frà non ha voglia di accendere la stufa, lo fa perchè io glielo avrò già chiesto 3 volte! Altrimenti avrebbe detto dammi l'accendino.
Poi usa il verbo cosare, cioè sta accendendo la stufa, che non ne ha voglia, e si sente dare un altro ordine, quindi usa il verbo cosare come dire: non mi dare altri ordini.
Altra situazione quando si usa questo termine è un misto di meraviglia e incazzatura.
Ma che è sto coso?
- Che me passi er martello Chià? - A Chià ma che è sto coso? Io invece del martello gli avevo passato la chiave inglese! ehehehee
Si usa anche quando l'altro ha magari una reazione imprevedibile, allora gli viene detto:
-Ma che è sto coso? -Che stai a cosà?
'Namo a cosà:
Lo usiamo quando tutti e due o gli interlocutori sanno quello che vanno a fare. E' una forma abbreviata per non ripetere il verbo dell'azione, e in questo caso ha una valenza di complicità, ma non sempre divertente.
Ad esempio, sempre io e Frà , sappiamo di dover fare le pulizia di casa, dopo una sosta uno dei due dice:
-va beh Chià, mò basta, annamo a cosà chè tardi.
Quando invece uno ci sta a guardare mentre facciamo una azione sbagliata con qualche attrezzo, quasi sempre ci viene detto:
-ma che stai fà cor quer coso?
Ovviamente ci possono essere altri usi di questo termine, la nostra fantasia non ha fine e fra qualche anno ci saranno sicuramente novità al riguardo.
Lascio a voi immaginare però l'uso che noi donne facciamo di questo termine...nella nostra intimità!
Ma che stai a fà cor quer coso?!
Chiara

venerdì 22 maggio 2009

Il traffico di Roma



Roma ha parecchie cose negative, come in tutte le grandi città.
In più ci portiamo dietro i difetti di noi italiani a dir poco molto approssimativi.
Uno dei problemi principali della mia città è il traffico. La cronica mancanza di mezzi pubblici, una metropolitana non adeguata alla grandezza della capitale, tenendo anche conto del forte movimento turistico in ogni giorno dell'anno, hanno fatto di Roma una città con parecchio inquinamento.
Non è fra le città peggiori, però ci sono punti nevralgici della viabilità dove l'inquinamento delle automobili si sente molto.
Al primo posto c'è la via Tibutrina all'angolo di via del Portonaccio. (io abito al tiburtino ma non da quelle parti). Subito dopo Largo Preneste , il via vai di auto e mezzi pubblici è impressionante, a seguire viale Europa (EUR) via Prenestina (sempre dalle parti di Largo Preneste) via Magna Grecia (tra S.Giovanni e il parco Egerio).
Ora conoscendo Roma faccio una considerazione. Alcune di queste zone sono servite molto bene con tram e autobus, addirittuta anche stazioni della metropolitana. la cosa mi fa pensare che non centra se più parti sono servite bene dai mezzi, ma paghiamo lo scotto della mancanza di un sistema globale di trasporto urbano e extraurbano. Un sistema che dovrebbe favorire gli spostamenti a lunga e media percorrenza. Tutti questi punti che ho citato prima sono punti di passaggio, di transito con le auto, non sono soltanto i residenti ad inquinare.
Detto ciò auspico che inizi una politica dei trasporti fatta con linee metropolitane in modo da alleggerire quello su gomma.
Molto è stato fatto in questi ultimi anni, ma non è abbastanza.
Una società civile si vede anche da questo.
Chiara

giovedì 21 maggio 2009

Al mio Amore

Dedicato ad Alberto perchè mi hai fatto conoscere il vero amore

Si, io ero così

Ero così negli anni fine 70-80.
Contenta di scendere in piazza a fianco di altre donne per rivendicare la nostra libertà.
Libertà di essere donne. Di essere diverse ma con gli stessi diritti.
Mi è servita molto questa esperienza.
Innanzitutto ho lottato per tutte le donne e sono orgogliosa di questo.
Ho lottato contro la guerra, per gli operai, per gli studenti.
Poi mi è servita come esperienza, e mi ha formata, formata nella mente.
Ho la mente libera da tutto il ciarpame che arriva in TV, ho capacità critica, mi sono conquistata la libertà di essere me stessa e donna, insieme ad altre donne e ad altri uomini.
Questa mentalità ora mi permette di sentirmi persona fra altre persone senza guardare il colore della pelle.
E se non guardo il colore della pelle non guardo nemmeno la religione.
Se uno o una di qualsiasi religione mi contesta qualche cosa sulle mie libertà individuali che mi sono conquistata in quelle piazze io gli strappo la lingua.
Proprio come avrei fatto con quelle persone che mi contestavano la minigonna. Se appartiene ad un'altra religione per me non c'è differenza, io sono laica anche per chi professa altre fedi.
Questo è per me un comportamento antirazzista.
Chiara

mercoledì 20 maggio 2009

Rione Monti



E' il più antico rione di Roma.
Nell'epoca romana veniva chiamato Suburra, in quanto era abitato dalla plebe.
Ha subito parecchie trasformazioni da allora, in particolare nell'800 ad opera dell'architetto Viviani.
Parecchie sono le vie in questo quartiere. Quelle più suggestive sono quelle che vanno da Via Cavour a via Nazionale, dove si possono trovare parecchie botteghe artigianali e piccole trattorie.
I turisti poco frequentano questa zona.
Ci sono parecchie cose da vedere, dai mercati traianei al Palazzo del Grillo fino alla loggoa del palazzo ( la torre dei Borgia).
Ma quello che nessuno potrà mai togliervi se andrete in questo rione è l'aria popolare che si respira, l'antichità e la storia di Roma. Documentandosi bene si assaporeranno tutte le vicissitudini che si sono succedute in questa parte della città, con le sue contraddizioni e le sue meraviglie.
Chiara