venerdì 24 luglio 2009

Pietre della mia città


Non riesco più a darti una collocazione, non so più che faccia tu abbia.
Ma di una cosa sono sicura, il male che hai fatto sarà impresso per sempre in questa giungla di pietra che è la mia città, non la tua.
Chè la mia terra, non più la tua
Che è la mia gente non più la tua.
La mia Roma è dei romani, non pensare ai romani de Roma, vedi? Sbagli.
Romani solo persone che ci vivono, che assaporano il travertino e la luce che emana la sera, quel colore che non so come chiamare.
Romani sono le persone che ci lavorano, che viaggiano per venire qui, che soffrono, che sudano, che inciampano nei sentieri.
Romani sono i ricordi delle persone.
Romani sono gli uomini e le donne che hanno un sorriso per tutti, pur nelle loro angoscie.
Romani sono quelli che tengono stretta nella loro mano la loro donna quando camminano, e che la stringono più forte perchè hanno voglia di dirle ti amo o semplicemente...... ricordati che sono qui.
Romani sono le donne dei quartieri, con quello sguardo attento, che te pijano pè er culo se sei gajardo, ma nun te fanno manca er piatto de minestra se c'hai fame e, se c'hanno quarche ssordo, te danno pure er companatico, 'o dividono cò te e i loro fiji. Te sona strano? A me no!
Romani sono li omini, che se sò soli, guardano er culo delle donne, ma che tu nun sai a fatica che fanno a lavorà. E se dopo quarche bicchiere de troppo te fanno l'occhio dolce tu li perdoni, c'hanno calli grandi quanto la tu mano, hanno la solitudine dentro, hanno forza da vendere e la usano per lavorare.
Quelli che c'hanno famija nun te li menziono manco, che ne voi sapè ttu. Che ne sai d'avecce fiji da sfamà, che ne sai che vordì soffri pe 'na famija, pe er tozzo de pane.
Romani sono la gente comune che cammina fra queste case, a volte belle a volte brutte.
Quanno te fai 'na gira pe quelle case, quelle brutte sto a ddì, dacce 'n'occhio a sta ggente.
Ridono, ce fanno 'na risata, pè dimenticà? Noooo nun hai capito! Pè dignità, so dignitosi, sò i veri signori.
Fra quelle case ce stavo pure io, 'na vorta, vero, mò sto però cò a stessa ggente, li stessi romani.
Te dicevo, ce stavo pure io, cò a mia dignità, cò a mia povertà, tu hai cercato de portamme via a cosa che più ce tenevo, la fierezza dell'appartenere a questa gente. Tu me l'hai portata via.
Ecco perchè non so dove collocarti, te parlo pure in italiano, perchè naa capisci la nostra lingua.
Ecco perchè queste roccie non dimenticherano mai.
Sono una di loro.

10 commenti:

  1. Chiara, una donna che scrive un post così intenso, è solo una donna dotata di una forza straordinaria.
    E di un animo immenso.
    Ad una donna così nessuno potrà toglierle mai nè la fierezza, nè la dignità.
    Una donna così è inviolabile.
    Come le pietre di Roma.
    Ti voglio bene Chiara
    Con amicizia
    Marilena

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  2. Io la tua lingua la capisco, non capisco il senso del post.
    "Il male che hai fatto...": chi e a chi?

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  3. Luigi...............leggi bene, prova leggere con gli occhi di una donna. E capirai, non è il primo post del genere..............

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  4. A Morsè,adesso che leggo bene il tuo commento non crederai che l'abbia con te??? ehehehhehehehhehehe
    Dai e per cosa?????
    Leggilo bene il post e capirai.
    Alle altre amiche, se volete, ve lo dico per e-mail il senso del post.

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  5. Ma quale avercela con me!
    Stai scherzando.
    Piuttosto dillo anche a me per e-mail il senso del post.
    Così fatico meno.
    Ti spiego. Faccio fatica a leggere la scrittura su fondo nero.
    Se poi non ti va, vedrò di escogitare qualcosa.
    P.S.: E chi è capace di leggere con gli occhi di una donna!

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  6. Grazie Marilena del tuo bellissimo commento, ne avevo bisogno. Scusa se non ti ho risposto subito ma lo volevo fare per email, cosa che invece non ho avuto tempo.
    Un abbraccio
    Con sincera amicizia
    Chiara

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  7. Che bel post....penso d'aver capito ma vorrei la conferma per e-mail,se vuoi davvero dirmelo...
    Quant'amarezza hai dentro...ma la dignità e la fierezza non Te l'ha portata via nessuno, è tutta qua, nelle pietre della Tua città ...e Tu sei una roccia di Roma Chià.....e nu famme piange...:))
    Un abbraccio
    Francesca

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  8. hehe grazie Francy.
    Ti ho scritto la mail.

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  9. X Chiara
    passo solo per abbracciarti
    Un bacio
    Ornella

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  10. Grazie Ornella è sempre un piacere vederti.
    Un abbraccio grande anche a te.

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