venerdì 31 dicembre 2010

sabato 4 dicembre 2010






"Sul sito del Comune di Roma sono state pubblicate frasi contro i disabili". A denunciare l'episodio di razzismo sono i deputati del Pd Ileana Argentin, Walter Verini e Maria Coscia, che hanno presentato un'interrogazione al governo. Secondo i tre parlamentari, sulle dispense messe online sul sito Formez Italia e destinate alla formazione dei funzionari pubblici del Comune di Roma sarebbero presenti "frase discriminatorie nei confronti dei portatori di handicap".

A finire sotto accusa sono, in particolare, le dispense di diritto costituzionale presenti sul sito nella sezione "Roma Capitale - Corso per funzionario amministrativo". "Chiunque può leggere le dispense di diritto costituzionale piene di strafalcioni giuridici - dicono Argentin, Verini e Coscia - e, cosa ancora più grave, di affermazioni discriminatorie come la seguente: "L'articolo 3 della Costituzione nella prima parte enuncia il principio di uguaglianza, formale in quanto esseri umani (assenza di norme discriminatorie). Non bisogna però considerare uguali a noi persone in condizioni inferiori alle nostre (handicappati)"". Parole che i deputati del Pd considerano "di estrema gravità. È una indecenza senza pari - dicono - che queste cose siano scritte sul sito del Comune di Roma".

In serata, il Campidoglio è corso ai ripari. "Il dipartimento Risorse umane - si legge in una nota ufficiale - ha chiesto a Formez Italia di rettificare il passaggio assai sconcertante contenuto in una delle dispense e di riformularlo in termini aderenti a quelli che sono i principi ispiratori della nostra carta costituzionale. Il contenuto - conclude la nota - sarà immediatamente rimosso dalle pagine del portale".
(04 dicembre 2010)

La Repubblica

A Alemà, quanno ce mettemo i leoni ar Colosseo??

Chiara

lunedì 15 novembre 2010

domenica 7 novembre 2010

Roma - lazio 2-0






A lazialii, state sempre a rosicà.

Chiara

venerdì 29 ottobre 2010

Er giretto ar mare d'Agosto...inoltrato.






Ammazza, e chiamalo giretto!
Così mi si è presentata la mia coscienza con ancora una parvenza italiana ed europea questa mattina nel ripensare alla giornata di ieri al mare.
Tutto è iniziato sabato sera, dopo una cena a casa di amici, dove si era deciso d'andare al mare l'indomani.
Che dici Chià, ci annamo? Sarebbe il si del mio compagno, un pò rozzo come, dice sempre la mia coscienza, ma almeno ha evitato l'esplosione burinesca : ghe dici Chià, gi annnnamoo?
Meta Lido di Ostia. Va beh penso io, ma partimo presto sennò er mare o vedemo a mezzogiorno.
E infatti alle otto ancora stavamo ar bar sotto casa a decide se prenne solo er cappuccino o er cornetto pure e che strada famo per evità er traffico.
Aò, e che strade volemo fa?? a Cristoforo Colombo no? E che famo er giro de Castelli pe annà a Ostia? Si ma passamo da Casal palocco, è mejo, dice l'amico.
Quel" è mejo" io tanto avrei voluto sapere che voleva dì, è mejo de che??? Mo' passamo pure daa Gregna ! Ma stamo zitti và, dice a coscienza mia.
E Chia, dice il mio compagno in macchina, te devi adattà, mica ciabbiamo l'appuntamento cor Papa, è 'na gitarella aò.
Arriviamo al mare verso le 10, non vi dico il traffico, chi sonava, chi baccajava, chi cantava, chi se mannava a quer paese, e tutti cor fagotto che mo ve dico er contenuto.
Aò dopo i bagni ce annamo a fà du spaghi!!!!
Ma sempre a magna pensamo noi romani?? Un pò de frutta solo no è?
Un pò de frutta?? e che semo veggetariani?? Eddai, du cozze che le lassamo perde?
Questo giusto per mettere ordine al ruolino di marcia mentre si va in spiaggia.
La giornata era calda ma il mare splendido, calmo, bello, invitante.
Pare er cielo de Uindo 95, dice Albè!
Ci siamo fatti tutti il bagno e poi, sottol 'ombrellone, a chiacchierare un pò.
Si stabene con i nostri amici, marito e moglie, colleghi di Alberto, gente splendida..ma molto romana. E qui si spiegano i dialoghi di prima.

Mi guardo intorno, giusto pe dà 'nocchiata, e che te vedo?? Orde di famiglie sudamericane, tutte intorno agli ombrelloni intente a mangiare. E poi dite di noi???
Padelle intere di pasta ar sugo, porpette, melanzane. Chi tirava fuori er vino, chi a frutta, insomma 'na magnata coi fiocchi.

Beh, e che semo da meno?

Ar ristorante, ristorante pe modo de dì, entrammo e subito ce famo notà con questa frase:
A Nandooo, ciavemo 'na fame che ce magnassimo pure er pieno deee budellaa.
Noi romani, oltre a farci notare per i toni della voce, per prolungare le vocali finali per farci sentire meglio e per la proverbiale sgrammaticatura, dobbiamo dire sempre qualcosa di originale..e la fantasia non ci manca.
Ma il bello è che chi gradisce la battuta mica ride! Ne spara almeno altre due, e allora:
A Nandoo chiama a ambulanzaaa, altrimenti morono qui, ma faje portà du bucatini ar posto dooossigenooo
A Nando, ma che c'hai er mare co a vitamina B undici ?
E così ci siamo seduti dopo aver provato 'na vergogna che nun ve dico. E chi li conosceva quelli?
Menù:
Antipasti
Primo di pasta
secondo chi di carne e chi di pesce, che poi si finisce per mangiare tutti e due
Contorni vari
Frutta
Dolce
Caffè
L'amaro no perchè nun se magna troppo ar mare
Conto adeguato e in spiaggia...a pennichella de rito sur bagnasciuga.
Mentre i sudamericani giocavano gioiosi.

Chiara

lunedì 18 ottobre 2010

Il profumo di Roma




Eh si, cari signori miei, Roma profuma.
Roma profuma di gente che lavora
Roma profuma di una parola gentile
Roma profuma delle case di chi ci abita
Roma profuma di rapporti umani

La signora del pianterreno tutte le mattine porta i figli a scuola
Ciao Chià, Bella Chià, mi dice ogni volta che la incontro sull'entrata del palazzo dove abito, sempre indaffarata, coi ragazzini che le scappano da tutte le parti e lei che li richiama all'ordine.
Ma, prima di questa scena quotidiana la signora del pianterreno ha profumato di pulito tutta la scala e l'entrata, con meticolosa perizia e senso dell'ordine e del pulito deliziandoci di uno dei profumi di cui parlavo prima, il profumo della gente che lavora.

No signò, attenta, ce sta 'na pozza d'acqua, aspetti che l'aiuto signò, che le pesano le borse signò, buon giorno Chiara, ma stamattina che ha fatto? E' più bella del solito mi dice Carlo er portinaro mentre di consegna la posta dell'ufficio dove lavoro. Io per gentilezza scendo la mattina verso le 11 e tutti i documenti che ci hanno spedito me li vado a prendere e così ce famo pure 'na chiacchierata.
E' il profumo della parola gentile

Su Via Tuscolana abita la famiglia Albertini, lui in cassa integrazione lei ha perso il posto di lavoro un anno fa, tre figli che vanno a scuola.
Lei esce di casa tutte le mattine presto alla ricerca di un lavoro, il marito si è ammalato invece da poco.
Profumo di sapone nei bambini, profumo di pulito, profumo di casa ordinata, profumo di dignità.


No , nun fà ccosì. Nun è stata colpa tua ma di quer disgraziato fijo de 'na mignotta, che je posse. Fjio de 'na puttanaaaa.
A volte i rapporti umani hanno l'odore acre dello stupro, un odore che solo alle donne rimane...e per sempre.

Chiara

martedì 24 agosto 2010

Tor Bella Monaca





Ma siii, tanto ce vive solo la povera gente, famo tabula rasa e i palazzinari che se sono ingrassati negli anni 70-80 continuano a magnà e beve!!



"Entro ottobre presenteremo un master plan e faremo un referendum con i residenti". Dopo l'annuncio da Cortina, il sindaco Alemanno rilancia così il suo progetto di demolire e ricostruire Tor Bella Monaca. Dal centrosinistra arriva un coro di critiche: "È solo una boutade estiva". Scettici anche gli abitanti del quartiere: "È vero, ci piove in casa, ma questa è solo propaganda". Per l'urbanista Berdini "è un'idea inutile che costerebbe una fortuna e non eliminerebbe il degrado". Bocciature e ironie anche da Asor Rosa e Nicolini, favorevoli invece Portoghesi e Placido.

Nessuna "boutade estiva", no. E nessuna "inutile propaganda": radere al suolo Tor Bella Monaca e ricostruirla da zero non è un "eccesso di grappe", come ironizza Pino Battaglia del Pd replicando all'idillio di mezz'estate disegnato dal sindaco Gianni Alemanno a Cortina, dove ha annunciato un futuro di ruspe e cazzuole per uno dei quartieri più degradati di Roma. Sommerso dall'onda lunga di critiche con cui il centrosinistra ha bollato il suo intervento a "Cortina incontra", il sindaco incassa e rilancia: "Sbaglia chi pensa che sia una boutade estiva. È un progetto prioritario e non solo estetico ma soprattutto funzionale. A fine ottobre presenteremo un master plan della zona e faremo un referendum con i residenti".

Dice Alemanno che al posto dei ciclopi di cemento nascerà un quartiere di villette alberate: "Sarà la nostra Rivoluzione d'ottobre" (sì, proprio quella bolscevica), assicura. Nessun grattacielo: quelli, spiega, "servono per realizzare servizi e non residenze. Lo schema edilizio verticale è fallito. Penso a case come quelle della Garbatella". E non è solo questione estetica, assicura: "Ci sono anche motivi funzionali: nelle case piove dentro, la qualità di vita è pessima, si tratta di prefabbricati e tra una lastra e l'altra ci sono crepe e infiltrazioni". Secondo Alemanno, oltretutto, si potrà fare tutto senza spendere un euro: "Puntiamo a edificare le aree circostanti con premi di cubature da dare ai costruttori, quindi senza esborsi per il Comune. Chi difende Tor Bella Monaca sta fuori dalla realtà".

Ma su realtà e irrealtà il centrosinistra ha idee diverse circa il "proclama d'agosto" del sindaco: "È una boutade estiva su proposte irrealizzabili", dice Umberto Marroni (Pd). "Il sindaco non deve esprimere desideri ma praticare soluzioni concrete", dice l'ex assessore all'Urbanistica Roberto Morassut: "A metà mandato non ha demolito né ricostruito un solo metro cubo. Applichi almeno il nuovo Prg che consente operazioni realistiche di recupero".
"Reazioni immotivate e illogiche", le bolla Francesco Giro (Pdl). Ma qualche perplessità ce l'ha persino l'assessore regionale alla Casa, Teodoro Buontempo: "Se si tratta di un progetto pensato, studiato, programmato, finanziabile e non di un auspicio generico, sarebbe un fatto positivo", dice rilanciando di fatto tutti i dubbi.

"Bisogna abbattere gli edifici orridi della speculazione - dicono invece i radicali - per costruire centri abitabili e funzionali. La città ha bisogno di fatti e non di chiacchiere". (24 agosto 2010)

Fonte La Repubblica

Chiara

mercoledì 18 agosto 2010

Eh no, io nun ce stò!




"No ragazze e ragazzi, nun me fregate, io nun me sento rappresentata da 'sto fenomeno da baraccone. Roma e i romani sò 'n'artra cosa, mica 'ste du pischelle borgatare."


Con questa frase termina il monologo della verduriera dove io vado a fare comprere quasi tutti i giorni.
Il monologo iniziò grazie a un intervento di una ragazzina venuta a comprare per conto della nonna :" a Matì, semo famose su youtubbe, come chi?, e ragazze de Roma, e romane no? Aò er video gira più daa cervice mia!.
Matilde si è fatta spiegare di cosa si trattasse, il riferimento era al video su You Tube riguardante le due ragazze al mare a Ostia, intervistate e la loro parlata ha fatto il giro di internet e di tutte le Tv, comprese quelle nazionali.
Matilde, da vera romana de Roma, è rimasta stupita :" ma come, sò diventate famose perchè se sò fatte 'na bira? E allora er marito mio che deve diventà? Er divo de Ollivudd, che se beve 'n fiasco de vino ar giorno! Ammazzao in che tempi vivemo, manco li morti risorgeranno de' sto passo..." e via dicendo il monologo terminò con quella frase che ho messo all'inizio.
Saggezza popolare, romana e non romana, solo saggezza popolare.
Eh si, perchè forse davvero viviamo in tempi di decadenza, dove il giusto e il meno giusto non stanno più al loro posto, dove basta poco per ridere, specialmente se si tratta degli altri e ogni fenomeno di poco prezzo, di basso profilo, diventa un caso nazionale di moda, e sulla bocca di tutti.
Non mi piace, mi addolorano e intristiscono queste cose, il poco e il volgare che diventa costume, moda da imitare..e ben pagare.
Ma c'è una cosa che mi irrita da romana, davvero ha ragione la signora Matilde, la verduriera, non mi rappresenta questa parlata e questo atteggiamento, questo modo vuoto di fare, ma, soprattutto, non rappresenta Roma e i romani.
Siamo gente semplice ma non siamo gente da poco.

Chiara

martedì 20 luglio 2010

giovedì 15 luglio 2010

Er cardo de Lujio




Ammazzaò, ffa ccaldo Chià!
Così ha sbottato ieri sera il mio compagno mentre si coricava a letto.
Beh? Che te ne sei accorto mò?
No Chià, è che nun ja a faccio più, compramose er condizionatore.
Ma che te devi condizionà Albè, fa male. Mejo aprì le finestre no?
Ma ce vedono aò, domani lo vado a comprà!
E questa mattina è arrivato con il condizionatore. Uno di quelli con lo split ( ma non lo possiamo chiamare er motore?) fuori e da applicare in alto.
E' 'na bbomba Chià, mo tira fuori er cappotto! Incomincia a girà er calendario e va direttamente a Natale!
See Albè, prima montalo e poi vedemo.
Infatti....come volevasi dimostrare iniziano i primi guai.
A Chia ma nun c'era 'na presa nei pressi??
Nei pressi de che? Faccio io mentre tajo le melanzane.
Qui, 'nta a camera da lettttooooo!! Ma che te e sei magnate?? Nei pressi, nelle vicinanze, vicino ar coso.
Ahhh annamo bbene!! Dico io mentre coltello in mano vado da lui.
Che me sgozzi mò?
Stavo a pulì a verdura Albè e intanto pensavo dove avevo messo i cappotti.
E nun fa a solita Chià, sto in un bagno de sudore pe te ( qui inizia la cadenza burina)
Nun zera 'na presa?
Alla fine er compagno mio, quello che cià er fisico da scartatore de carammelle, decide di usare la presa della BASIUR ( basiure in burino) a basiure a spostamo??
Ma no ce mettemo a presa tripla Chià, ar massimo pija foco tutto!
Beh per farla breve, dopo questo scambio molto popolare di informazioni , lo scartatore di caramelle, dopo innumerevoli bestemmie, madonne che volavano, tutto er repertorio laziale-burinesco degli improperi dal : " ah se la madonna mavesse fatto nasce pecora" al " ho visto cose che voi romani nun ve potete manco immaginà" questo benedetto condizionatore è stato montato.
Devo dire che funziona, forse stanotte magari dormiremo tranquilli.

Questo è uno spaccato di vita romana, il mio, il nostro. Abitanti in una città fantastica, magari un pò rovente in questo periodo, ma sempre unica.
Avrete notato che, pur nelle piccole difficoltà, non c'è litigio, non c'è il nervosismo tipico di questi tempi e anzi, ci piace ridere nelle situazioni imbarazzanti.
Forse molti non lo sanno, ma in questi dialoghi, veri fra l'altro, c'è il gioco delle parti, il prendersi in giro, il volersi bene tipico di noi romani.

Chiara

domenica 25 aprile 2010

Un amaro 25 Aprile




Se tutti si sono commossi applaudendo il presidente della repubblica Napolitano, uomo del mio stesso partito, ebbene io ne sono angosciata dal quel discorso.
Perchè è giustissimo ricordare Pertini ma è ingiusto non ricordare Ciampi, presidente della Repubblica prima di lui e ora dimissionario del comitato per il festeggiamento dell'unità d'Italia.
Sono indignata per tutto questo e a riprova che non sono la sola metto un passo dell'aticolo di E. Scalfari su La Repubblica di oggi:

"...Magro è stato il raccolto ma tuttavia sufficiente per continuare a sperare e ad avanzare verso il futuro. Ma ora tutto sembra dissolto. Lo Stato si disfa sotto gli appetiti e la cupidigia; la nazione sta cessando di esistere nell'indifferenza sempre più diffusa. Non c'è un soprassalto collettivo contro ciò che avviene sotto i nostri occhi. L'indignazione è diventata quasi una professione di pochi. Quando questo avviene, quando l'indignazione resta in appalto a poche voci, il segnale è quello d'una campana a morto mentre ci vorrebbe il suono di campane a martello che battessero da tutti i campanili. Quando il regionalismo arriva al limite di imporre nelle scuole maestri e docenti nati sul territorio e capaci di insegnare il dialetto locale come presupposto alla capacità di insegnare cultura, vuol dire che è in atto la scissione non più silenziosa ma dichiarata orgogliosamente dalla nazione e dallo Stato che la rappresenta. Carlo Azeglio Ciampi si è dimesso per ragioni d'età dalla presidenza del comitato per le celebrazioni dell'Unità d'Italia. Conoscendolo io credo alla sua motivazione, ma proprio perché lo conosco da quarant'anni posso testimoniare della sua amarezza per il disfacimento morale e politico che è sotto gli occhi di tutti. Dell'unità nazionale e costituzionale Ciampi è stato uno dei più validi assertori. Possiamo ben comprendere la sua tristezza e l'amarezza che la pervade...."

Chiara

lunedì 12 aprile 2010

Semo Primiiiiiiiiiiiiii




Fatece largo,semo primi!! E chi ce schioda da quassù???
A Roma se magna, se beve e se vince.

venerdì 2 aprile 2010

Buona Pasqua a tutti




Tantissimi auguri di Buona Pasqua a tutti.
Aò, ma proprio a tutti!
Pure a quelli da a lazio!

martedì 30 marzo 2010

Fascismo a Roma




Il governo della città di Roma e quello della regione Lazio non sono mai passati alla destra.
SONO PASSATI AI GOVERNI FASCISTI.

martedì 23 marzo 2010

Non spegnere questo sole


Non far tramontare questo bellissimo sole Lorenzo.
Chiudendo il tuo blog mancheranno a tutti i tuoi pensieri, le tue tesi politiche e filosofiche.
Io ho paura che dopo i commenti iniziali ti si possa dimenticare, che ognuno riprenda, giustamente, le proprie pubblicazioni e che tu sia dimenticato.
Ho davvero paura, una sensazione di vuoto che poche volte ho provato.
Sei una bella persona, hai un bel modo di scrivere, un bellissimo modo di ragionare.
Questo sole rimarrà sempre qui nel mio post a ricordo dei tuoi scritti,
.................per non dimenticarti mai.
Chiara

domenica 21 marzo 2010

Ieri, Roma




Ieri in una delle piazze più belle di Roma si è svolta una delle manifestazioni più brutte della storia d'Italia. Un raduno organizzato, se non forzato, dal governo, dal suo leader, per condannare e attaccare le istituzioni repubblicane, una specie di colpo allo stato.
Pochi se ne sono accorti, pochi lo hanno evidenziato. La critica al massimo lo ha preso in giro.
Eppure, chi ha memoria storica, ha rivissuto momenti che si credevano passati, lontani, perchè la dittatuta del ventennio ha lasciato un segno.
Ebbene, abbiamo scoperto che questo segno lo ha lasciato in pochi.
Indifferenza, risa, snobbismo, critica da due soldi, eccetto un Di Pietro mai coma ora nel giusto, hanno caratterizzato la critica di sinistra, con il denominatore comune " è un segno della sua debolezza".
Ma quale debolezza??
Al nord come in Calabria si uccidono gli immigrati per strada, la corruzione ha ormai le dimensioni di una legge dello stato, una regola da seguire, molte persone pensano che la magistratura faccia politica invece che solamente il suo dovere.
Tutto questo sta diventando un modus vivendi e operandi a cui io non voglio partecipare.
I miei valori sono molto diversi basati soprattutto sul rispetto.
Mi chiedo chi ancora ha il coraggio di denunciare questo degrado, quello che io leggo è che chi critica ne faccia pure parte.

lunedì 15 marzo 2010

Dedicato a tutti li romani nel monno


Si, lo dedico a voi romani nel mondo, che da molto o da poco non vedete la nostra Roma e so che vi manca tanto.
Roma è sempre la stessa cari miei concittadini, il traffico, la gente per le strade ad ogni ora, er Colosseo, i quartieri popolari e quelli più nobili.
Vi pensiamo, siamo con voi, con la vostra malinconia e, a volte, con il vostro dolore di aver lasciato chi l'Italia chi solamente la nostra città.
Roma non vi ha mai dimenticato, non vedete come vi accoglie sempre con gioia?
Se è qualche anno che ci mancate non ve ne accorgete, quando ritornate magari solo per qualche giorno, che c'è sempre un sorriso per voi?
Siamo noi romani che vi abbracciamo, che vi accogliamo sempre a braccia aperte perchè voi, come noi, avete fatto la storia di questa città, avete calpestato le stesse pietre, sussurrato un " ti amo" a qualche pischella o pischello. Quel ti amo è qui, fra queste mura, fra questa gente, fra di noi, fra noartri.
Mò ve canto 'na canzone, affinche vi giunga il mio abbraccio di romana de Roma. E nun chiagnete, Roma ve sta appresso, ve sta accanto, nun ve molla mai, è li con voi, nel vostro bel core fatto de sole e allegria.


lunedì 8 marzo 2010

Donne


A noi tutte e a chi ci vuole bene

Chiara

lunedì 1 marzo 2010

Er bisnonno der pupone




Piazza della Repubblica, per noi romani Piazza Esedra è una delle piazze più belle di Roma, beh diteci quale piazza è brutta.
Nell'antichità era sede di una delle più belle terme romane, da cui il nome esedra nel ricordare l'edificio semicircolare tipico di quelle strutture antiche.
In questa piazza esiste una chiesa S. Maria degli Angeli e dei Martiri con rifacimenti di Michelangelo molto belli.
Ma la caratteristica principale, oltre la monumentalità dei palazzi, è la fontana delle Naiadi, rappresentate sono la Ninfa dei Laghi, riconoscibile dal cigno che tiene a sè, la Ninfa dei Fiumi, sdraiata su un mostro dei fiumi, la Ninfa degli Oceani, in sella su un cavallo simbolo del mare, e la Ninfa delle Acque Sotterranee, poggiata sopra un drago misterioso.
Ebbene questa fontana è opera del palermitano Mario Rutelli, bisnonno dell'ex sindaco Francesco Rutelli.
Con ciò mi dico e mi chiedo, a Frà, ma perchè nun segui le orme der bisnonno e facce quarcosa de bello pe Roma? Ultimamente lo vedo un pò frastornato in politica, passaggi da sinistra a destra per poi ritornare al centro e sparire per poi ricomparire da 'nartra parte.
Le ultime esternazioni della moglie poi non sono il massimo per chi, all'epoca, ti diede il voto, come me ad esempio.
Segui il mio consiglio e lassa sta 'a politica.

Chiara

domenica 21 febbraio 2010

A Marco




Ci sono doveri, caro Marco, a cui non ci si può tirare indietro.
Ci sono persone che non possono andare contro il loro destino, un destino fatto di battaglie per la libertà e la legalità.
Vedi, caro Marco, sono morte delle persone proprio per gli ideali che tu difendi ogni giorno; ma soprattutto sono morte persone affinchè tu abbia e difenda la libertà di scrivere e dire le proprie opinioni.
Sono morti dei magistrati, dei politici, dei sindacalisti, perchè in questa Italia si muore anche perchè si fa il proprio dovere.
In nome di queste persone ti chiedo di continuare.

A Marco Travaglio

martedì 9 febbraio 2010

La vendetta



E ora i cani si mordono fra loro.



CITTA' DEL VATICANO -
E' in corso "una campagna diffamatoria contro la Santa Sede, che coinvolge lo stesso Romano Pontefice". Lo afferma la Segreteria di Stato vaticana in una nota in cui smentisce le ricostruzioni di stampa sul coinvolgimento del direttore dell'Osservatore Romano nel caso Boffo. Una nota insolitamente dura e inedita nel suo riferimento esplicito alle vicende delle segrete stanze vaticane. E che è arrivata dopo un lungo silenzio sulle notizie che si sono rincorse e accavallate soprattutto nell'ultima settimana, quando la vicenda delle dimissioni del direttore del quotidiano della Cei Avvenire, Dino Boffo, provocate dalla campagna del Giornale di Vittorio Feltri - basata su una velina poi rivelatasi falsa - è riemersa con prepotenza a seguito di un "pranzo riparatore" tra i due giornalisti. Il nome di Giovanni Maria Vian, direttore del quotidiano della Santa Sede, è stato tirato in ballo da Feltri, insieme a quello del segretario di Stato Tarcisio Bertone, come possibili "mandanti" dell'operazione Boffo, presunto "colpevole" di una campagna critica sugli scandali personali che hanno coinvolto il premier Silvio Berlusconi nell'ultimo anno.

Una nuova fiammata su una polemica che ha lacerato il Vaticano come poche volte in passato, e che giunge al culmine con la nota di precisazione di oggi. Le "notizie e ricostruzioni" apparse sulla stampa a proposito del coinvolgimento del direttore dell'Osservatore romano Vian nel caso Boffo "non hanno alcun fondamento", dice la sala stampa vaticana che aggiunge: "E' falso che la velina contro l'ex direttore dell'Avvenire venisse dall'Osservatore Romano". "Il Papa - fa sapere la Santa Sede - che è sempre stato informato, deplora questi attacchi ingiusti e ingiuriosi, rinnova piena fiducia ai suoi collaboratori e prega perché chi ha veramente a cuore il bene della Chiesa operi con ogni mezzo perché si affermino la verità e la giustizia".


Sul fatto che Ratzinger sia costantemente informato di quel che sta accadendo, torna con altrettanta insolita insistenza anche l'Osservatore romano, che pubblicando il testo della nota aggiunge la premessa: Papa Benedetto XVI "ha approvato personalmente il testo e ne ha chiesto la pubblicazione".

In particolare, sottolinea la Santa Sede, "è falso che responsabili della gendarmeria vaticana o il direttore de L'Osservatore romano abbiano trasmesso documenti che sono alla base delle dimissioni, il 3 settembre scorso, del direttore di "Avvenire"; è falso che il direttore de "L'Osservatore romano" abbia dato - o comunque trasmesso o avallato in qualsiasi modo - informazioni su questi documenti, ed è falso che egli abbia scritto sotto pseudonimo, o ispirato, articoli su altre testate".

A giudizio del Vaticano, piuttosto, "appare chiaro dal moltiplicarsi delle argomentazioni e delle ipotesi più incredibili - ripetute sui media con una consonanza davvero singolare - che tutto si basa su convinzioni non fondate, con l'intento di attribuire al direttore de "l'Osservatore romano", in modo gratuito e calunnioso, un'azione immotivata, irragionevole e malvagia".