sabato 13 giugno 2009

Tramonto dal Pincio

Penso sia uno dei tramonti più belli visibili a Roma

14 commenti:

  1. Un tramonto fiabesco.
    Per una città d'incanto.
    Marilena

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  2. Stupendo...Sono immagini queste che danno a Roma il vecchio ed intramontabile splendore.

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  3. Davvero bellisimo il tramonto e superba Roma!

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  4. Tu stai girando il coltello nella piaga, ti ho già detto che Roma mi è restata nel cuore e tu continui a farmi vedere angoli bellissimi (Adesso però con Alemanno......)Ciao

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  5. Il finire del giorno suscita sempre sentimenti di malinconia, di fronte a questa immagine oltre a invidiare che l'ha scattata non si può non restare pensierosi.

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  6. #Marilena: una città d'incanto può avere solo tramonti fiabeschi,nel nostro caso Roma è anche una città fiabesca con tramonti di incanto.
    # Grazie Francy, io penso che la mia città assuma varie tonalità di colore a seconda dell'ora.
    #Serenella: Amo la mia città, molte volte mi arrabbio con lei, ma rimane sempre una città da coccolare anche, mettendo appunto queste immagini.
    #Bibì: Presumo che quella piaga non si sia ancora rimarginata. E' l'effetto solo della città?
    #Morsello: Il tramonto può suscitare malinconia, è vero. Ma con questi colori i pensieri vanno verso direzioni molto belle, specialmente quando si è in due( Vero Bibì? giusto per rigirare il coltello).Invidio anche quei ricconi che abitano nei paraggi.

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  7. Temo che tu abbia dimenticato quanti anni ho.

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  8. No che non l'ho dimenticato. Il fatto che tu abbia gli anni che hai non ti impedisce di ammirare un bel tramonto in due.

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  9. E' proprio vero Chiara che le parole talvolta non bastano a descrivere uno stato d'animo.
    Credo tu abbia equivocato sul significato della parola malinconia.
    "Rifuggita, nella nostra società iperattiva tutta volta verso l'esterno, la malinconia può essere letta come un bisogno di rivolgere l'attenzione verso l'interno, quella dimensione in cui gli artisti traggono ispirazione e carica per la loro attività.
    È lo stato di malinconia, quel vissuto psicologico che sperimentiamo di frequente nei momenti di "sosta", di "arresto" nel corso della nostra vita. Gli antichi la descrivono come "afflizione dell'anima" affine alla tristezza, ma non così dolorosa, e anche se cupa e profonda porta con se una certa tenerezza e dolcezza. Inoltre, a differenza della tristezza, che sfiora la depressione e non induce alla riflessione, la malinconia si alimenta di un pensiero più intimo forse più a contatto con la "ragioni" del cuore.
    Che grande opportunità! Ma quanti sono disposti a coglierla, a perdere anche solo per un momento il controllo di sé? Temere lo stato malinconico, non lasciarlo fluire, volerne uscire al più presto significa rinunciare alla sua forza creatrice alla sua capacità di rivedere la nostra convinzione sull'importanza dell'Io, di ciò che Io credo di essere." (Elio Occhipinti).
    Credo che adesso sia più chiaro, Chiara (bellino il gioco di parole, vero?).
    Il mio accennno alla mia età voleva significare solo che ho un vissuto alle spalle importante, che adesso più che mai posso godere un bel tramonto assai più che un'alba luminosa.
    E provare l'estasi del bello, che si coglie meglio quando l'anima, la mente è in uno stato di sospensione, di pausa.
    Dura poco, ma quel tanto che basta per provarne un sottile piacere estetico, che può venire da qualunque cosa è o appare bella ai nostri occhi.
    La musica, ad esempio, la pittura, le arti figurative in genere, la fotografia, una lettura particolarmente intesa (io amo Andrea Camilleri), un film ben riuscito (ho appena visto "Hotel Leina" di Carlo Lizzani).
    Vedi Chiara, il fatto che ho gli anni che sai non solo non mi impedisce, ma addirittura mi propizia.
    In questo senso io mi ritengo un privilegiato rispetto ai giovani, a me stesso quando lo sono stato.
    Ciao.

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  10. Non avevo frainteso prima, ma dopo, quando mi hai chiesto se avevo dimenticato l'eta tua.
    Hai messo un commento bellissimo. Fa onore alla tua intelligenza e sensibilità.
    Grazie davvero
    Chiara

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  11. L'ultima volta che ci sono andato era sera, qualcuna, dopo un margarita,penso il secondo o il terzo della sua vita, era convinta di essere arrivata a casa!

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  12. hahhaahahhah questa mi piace Lorenzo.
    Anche io non sopporto gli alcolici, specialmente i cocktails.L'ultima volta che ne ho bevuto uno è stato al matrimonio di mia nipote. Era pure da aperitivo!!
    Mi è venuto un sonno che me stavo addormentà a pranzo! ehheehhehe

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