giovedì 22 ottobre 2009




DEFINISCE l'Olocausto una "leggenda" sulla quale esistono "solo verità ufficiali non soggette a verifica storica e contraddittorio". Una "leggenda" usata "per colpevolizzare moralmente i popoli vinti". Anche le camere a gas, "ammesso e non concesso che queste siano mai veramente esistite", sono una delle tante verità "da verificare".
Come "i sei milioni di morti nei campi di concentramento". È la Storia reinterpretata secondo i folli principi del negazionismo, e che sembra trovare terreno fertile nel pensiero e nei blog gestiti da Antonio Caracciolo, un ricercatore 59enne di filosofia del diritto dell'università La Sapienza. Secondo il sito ufficiale del dipartimento di teoria dello Stato è ricercatore, anche se lui dice di essere "professore aggregato".

Sentito telefonicamente Caracciolo non smentisce la propria difesa del negazionismo, anzi, ne fa una questione di principio affermando "il diritto dei negazionisti di poter esprimere le loro idee, senza finire in carcere". C'è da chiedersi, allora, se tra i suoi studenti o le persone che lo leggono qualcuno si sia mai ribellato. "Ho subito minacce, ricevuto insulti, ma non mi interessa. Vado avanti: sono pronto a discuterne con chiunque". E continua: "A chi mi dice che sono antisemita rispondo così: non ho mai capito il significato di questa parola". Lo scorso anno accademico, Caracciolo ha tenuto un corso di filosofia del diritto, nell'ambito del corso di laurea di II livello in Studi Europei. Oltre a salire in cattedra nel più grande ateneo d'Europa, si vanta di gestire ben 33 blog e si definisce coordinatore provinciale dei club di Forza Italia a Seminara (Reggio Calabria), avendone fondato uno nel 2003.

Scende in campo, a più riprese, in difesa del negazionista Robert Faurisson, che nel maggio del 2007 suscitò proteste e sdegno perché invitato a tenere una lezione presso l'università di Teramo. E nell'ambito di questa Storia liberamente reinterpretata, viene fornita anche una lettura delle leggi razziali, condita di elementi antisemiti: "Le leggi razziali furono cose di 70 anni fa che si collocano in un contesto di 70 anni fa. Molti italiani, la stragrande maggioranza, hanno meno di 70 anni e quasi tutti gli italiani di oggi non hanno nessuna memoria diretta di quegli anni. A trarne profitto sono gli ebrei di età avanzata che sono diventati una sorta di eroi nazionali.

Vengono portati in giro nei convegni e nelle scuole per raccontare quello che ricordano o pensano di ricordare". Sempre secondo Caracciolo, gli ebrei trarrebbero profitto dalla figura di Erich Priebke, ex ufficiale delle SS, condannato all'ergastolo per l'eccidio delle Fosse Ardeatine: "Non si parli di giustizia e di giusta condanna, perché io non ne vedo di giustizia. Vedo solo vendetta. Mi chiedo cosa sarebbero gli ebrei romani senza i Priebke.

Da La Repubblica

Non ho altro da aggiungere.
Dico solo che mio padre vide i carri con gli ebrei romani partire da Tiburtina
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Chiara

5 commenti:

  1. Ciao Chiara. Ti sei meravigliata di questa storia del negazionista? Forse perchè sei giovane
    ma sapessi quanti ne ho incontrati che negherebbero pure di essere nati.

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  2. Innanzitutto grazie per darmi della giovane, tu sai come parlare alle donne!!! hehhehehe
    Non mi meraviglia lui, davvero negherebbe di essere nato,ma quelli che credono a lui, quelli che lo hanno invitato, quelli che solo lo stanno ad ascoltare.
    Non abbiamo imparato nulla dalla storia

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  3. hello... hapi blogging... have a nice day! just visiting here....

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  4. Ovviamente non si può negare. Ci sono prove in quantità. Tuttavia mettere il bavaglio e mettere il bastone tra le ruote a chi vuole ricercare e approfondire queste tematiche è altrettanto sbagliato. In genere quello che viene contestato son le cifre, si va a sindacare sul numero dei morti, come se tra 6 milioni e 1 milione ci sia differenza. Comunque, a parte questo triste e freddo sproloquiare, ritengo sbagliato mettere in galera chi interpreta la storia secondo un'ottica non condivisa, nè tantomeno ritengo giusto che oramai l'olocausto sia diventato un dogma insindacabile. sono profondamente contro ogni tipo di dogmatismo, sia religioso, che storico o politico, per quanto sia d'accordo che su certi argomenti sarebbe indubbiamente più dignitoso e rispettoso tacere.

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