giovedì 16 aprile 2009

Le donne de qui

Nun ce sò donne de gnisun paese
che pòssino stà appetto a le romane
ner confessasse tante vorte ar mese
e in ner potesse dì bone cristiane.

Averanno er su’ schizzo de puttane,
spianteranno er marito co le spese;
ma a divozione poi, corpo d’un cane,
le vederai ‘gnisempre pe le chiese.

Ar monno che je danno? la carnaccia
ch’è un saccaccio de vermini; ma er core
tutto a la Chiesa, e je lo dico in faccia.

E pe la santa Casa der Signore
è tanta la passione e la smaniaccia,
che ce vanno pe fà sino a l’amore.
G.Belli

2 commenti:

  1. Ciao Chiara,tantissimi complimenti per il tuo blog. Come prima impressione è ottima,ci fai sentire la tua città dentro parlando delle tue emozioni nel viverla.
    La poesia del Belli rispecchia soprattutto le contraddizioni di Roma, ed è azzeccata la scelta dando una impronta viva al tuo blog.
    Ti faccio tanti auguri per questo tuo lavoro che mi sembra fatto con passione e sensibilità.
    Lorenzo

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  2. Ciao Lorenzo, grazie della tempestività e per le belle cose che dici.
    Io cercherò di essere sempre me stessa, amo molto la mia città, glielo devo

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