domenica 26 aprile 2009

Un amore maturo

Non c'è nulla da fare, se non dimenticare chi non ci ama. [...] Niente ci umilia più degli atti che compiamo per riconquistare un cuore freddo o incostante: non solo ci umiliamo davanti a questa persona, ma anche davanti a coloro che potrebbero interessarsi a noi; ma quel che è peggio, tutto ciò ci rende infelici e ci tormenta inutilmente. [...] Quando anche questo amore è stato il più forte, quando si è imposto alla ragione, come accade il più delle volte, non penso che si debba impuntarsi, perché ciò sarebbe ridicolo oltre che sconveniente. [...]
In conclusione, è la ragione a fare la nostra felicità: durante l'infanzia, i nostri sensi sono preoccupati soltanto del proprio benessere; durante la giovinezza, il cuore e la mente cominciano a mescolarvisi, ma il cuore decide su tutto; nell'età matura, invece, la ragione deve essere della partita e sta a lei farci sentire che bisogna essere felici, anche se ci costa molto.
Ogni età ha la felicità che le è propria: quella della maturità è la più difficile da provare. [...]
Tratto dal discorso sulla felicità
Di Madame du Chatèlet

sabato 25 aprile 2009

Roma e dintorni......per chi non sta a casa come me oggi

A nord di Roma si può andare a visitare il parco dei mostri di bomarzo, sutri, ronciglione e capranica (i centri storici), il lago di bracciano e quello di martignano (c'è una piccola passeggiata a piedi, dopo il parcheggio e si arriva alla spiaggetta con chioschetti inclusi), tolfa.
Tra Tolfa, Castel Giuliano e Anguillara c'è una bella escursione da fare, per vedere il parco di Canale Monterano, bellissimo, tra cascate mozzafiato e rovine medievali (ci hanno girato il Marchese del Grillo).
In giro per parchi vi posso consigliare di farvi un giro alle Valli del Sorbo nel parco di Veio (tra Formello e Campagnano) e a visitare il restaurato Santuario della Madonna del Sorbo.
Poi sull'Aurelia, e poco verso l'interno, c'è Sasso di Cerveteri, oppure, carino da visitare (e anche x mangiare ma non so se ti spennano!) il borgo di tragliata.
Oppure Bolsena e capidomonte sono molto carine e stanno sul lago. E poi c'è Tuscania, una visita là io ve la consiglio caldamente!

venerdì 24 aprile 2009

Li mortacci................

I morti di chicchessia sono sempre tirati in ballo a Roma.
E' una tipica espressione per esprimere rabbia .
Questa rabbia non è per forza di cose contro una i più persone,può essere anche contro qualsiasi cosa.
Questa esclamazione non sempre si dice davanti a delle persone, la si può dire anche stando soli.
"Ho dimenticato di pagare la bolletta daa luce! Ma li mortacci........... e mò?"
Oppure quando devi,non molto elegantemente, mandare a quel paese una persona.
La frase va detta sempre con un tono di voce molto alta,ma mai urlata( a meno che non sia una macchina che non ti ha dato la precedenza):
" A li mortaaacci tuaaaa!!!! E pure a quelli che sò viviiiiii!! Che tanto quanno te rivedono diventano LI MORTACCI TUAAAAAAAAAA!!"
Le varianti sono molto colorite,generalmente noi romani le improvvisiamo sul momento, anche se abbiamo un nostro repertorio ormai consolidato, di base.
Mortacci la usiamo anche come esclamazione di contentezza o meraviglia, oppure ce la prendiamo con noi stessi.
"Anvedi che bbello aò!...mortacci!
Oppure solamente il tipico : "..mortacci....".
Meraviglia anche negativa, mentre giriamo la testa per non vedere qualcosa di negativo, o se veniamo a sapere che il vicino di casa ha vinto una somma al gratta e vinci!
" Lo sai che Piero a vinto al totocalcio?", " e l'altro: ...Li mortacci!
Il primo risponde quasi sempre: " Li mortacci sua sì! ".
Spesso lo sostituamo con Ammazza! Ammazza 'o!
E' più elegante, e fa anche sorridere, quindi si usa se si vuole un pò stupire l'altro o fargli capire la meraviglia o l'importanza.
'cci tua lo si deve dire invece sottovoce.
Generalmente l'altro ha fatto qualcosa che non ci piace( non ci deve aver fregato altrimenti li mortacci arrivano ad alta voce) e non possiamo replicare.

Tutto questo per dire che sono pochi romani che stanno zitti se gli fate un torto.
E se qualcuno vi risponde elegantemente perchè vigliaccamente l'avete insultata,state pure tranquilli, nella sua mente avrà sicuramente pensato a tutti, ma proprio a tutti li mortacci vostri.
Chiara

mercoledì 22 aprile 2009

Se t'acchiappano li preti..............



"D'ordine di Mons.re Rev.imo Presidente delle Strade - si vieta a tutte e sing.le persone fare mondezzaro nella via Margutta - pena di scudi dieci per volta et altre pene corporali - nerbate - ceppi - giri di rota o come il mastro di strada volesse assecondo l'età e il sesso".

Editto del 1740 affisso in via Margutta per tenere pulita la strada.

martedì 21 aprile 2009

Piazza Navona

E' la piazza di Roma, il salotto de nojartri. Ci sono moltissime altre piazze molto belle: popolari,monumentali,immerse nel verde, per manifestazioni; ma piazza Navona è unica.
A Natale diventa la piazza del mercatino, dove tutto intorno si snodano numerose bancarelle con giocattoli,regali,dolci. Piena di luci colorate e di artisti multicolori si riempe di vita.
La vita del Natale romano.
Chi è di Roma la mente va subito a quando era bambina,le passeggiate nella mano del papà, per non perdersi nella confusione. La bambolina comprata,con pochi spicci, come regalo inaspettato, il dolcetto alla fine perchè siamo state brave, il profumo e i colori che te li portavi fino a casa.
E' il Natale romano.

Un menestrello cantava ai bambini e alle bambine di fare le brave per tutto l'anno.
Io lo guardavo negli occhi mentre raccontava le sue filastrocche, occhi tristi..forse non aveva figli.
Il diavolo vi guarda, vi spia tutto l'anno, e come fate le cattive ecco che si mangia un pezzo della vostra anima. E poi sarà dura farvela ridare dal Signore.

Mi è sempre rimasta impressa questa scena.
Fino a quando il diavolo l'ho trovato davvero.....18 anni dopo.

domenica 19 aprile 2009

Che tristezza il clero

Qualche giorno fa ho visto un servizio al TG2 riguardante una mostra di Galileo allestita negli USA.
Il servizio immediatamente dopo era un'intervista ad un altro prelato del Vaticano che minimizzava la sua opera, minimizzava le sue sofferenze e il ruolo del Vaticano stesso.
Ora, o la gente è tutta stupida e crede supinamente le parole della chiesa, ma se non lo è perchè nessuno ha alzato la voce per denunciare questo sciempio mediatico?
Mi sono chiesta, ma in nome della par condicio bisogna sempre intervistare una controparte anche se palesemente in errore?
Allora perchè quando c'è uno stupro non si intervista anche qualche stupratore! E' una controparte no?
Ma meglio non dirlo forte, qualcuno, in nome della audience potrebbe farlo!


sabato 18 aprile 2009

Gita romana di gruppo

Noi romani siamo particolari, forse unici.
Ci avete mai visto all'estero?
Aereoporto di Parigi, qualche anno fa:
Comitiva famigliare formata da sei persone, mai meno, noi ci muoviamo in gruppo, ce piace sta insieme.
Arrivati all'aereoporto di destinazione tutti col naso all'insù: ammazzao..anvedi che robba!
Si perche noi ci meravigliamo sempre delle cose altrui, stiamo qualche minuto a vedere in alto,come se dovessimo contà e stelle!
Poi riprendiamo la nostra romanità.
A Francè ,'ndo annamo?
Come 'ndo annamo?
In albergo!

E andò sta Francè?
Boh! mo vedemo!

Tipico dialogo nostro, assurdo.
Siamo in una grande città, come la nostra del resto, e ci comportiamo come se fosse tutto a due passi!
Ovviamente altri turisti di altre nazionalità vanno subito ai taxi o alla metro!
Noi invece giramo per un pò!
Che ce famo er caffè?
Intanto che vai a pagà pijame anche du cornetti! ciò 'na fame! ( il viaggio è durato solo un'ora e a Fiumicino gia fatto scorta di cappuccio e cornetti!)
A mà! ..e patatine! E ognuno per proprio conto, mentre si prende il caffè devo assicurarmi che il resto della allegra brigata sia sempre nei paraggi.
Albergo:
Si entra in fila orizzontale, non come gli altri, ma come dire: fatece largo, 'mo arivamo!
Prime domande: a che ora la colazione? Che è compresa nel prezzo?( in un finto francese che sembra un misto fra Platini e Totti)
Non si chiede dove è la stanza, mai, semo romani.
Il portiere l'ha detto ma in francese.
In ascensore chi ha le chiavi in mano ( in genere l'uomo di famiglia) chiede: A CHE PIANO DEVO ANNA'?
Al ristorante poi siamo unici, inimitabili.
Magnamo a du ganascie! Dall'antipasto al dolce, con alla fine dei conti salatissimi,e la frase tipica:
a Chià! domani nun magnamo come oggi! qui finimo tutto in du giorni! Famo come li artri! Colazione e poi du panini!
I " du panini" l'indomani diventano quattro..... rimanendo anche un senso di fame fino alla sera.

venerdì 17 aprile 2009

Violet rose

Una rosa viola dedicata alla mia amica
Una rosa viola per il mio amore
Una rosa viola per tutti quelli che mi conoscono
Una rosa viola per la mia città
Una rosa viola per tutti quelli che ne hanno bisogno e che a loro nessuno regala

Lapidi




C'è una cosa molto curiosa che mi ha colpita,quando mio padre mi portò nel cimitero degli inglesi da bambina, ora cimitero acattolico.
Si perchè le gitarelle non erano mai convenzionali, anzi.
E' la tomba di John Keats, poeta inglese morto qui a Roma.
Sulla sua lapide fece scolpire queste parole:
" Qui giace uno il cui nome fu scritto sull'acqua"
Qualche lapide più in là vi è scritto :
" Keats, se il tuo caro nome fu scritto sull'acqua, ogni goccia è caduta dal volto di chi ti piange".

E' una cosa che mi ha sempre emozionata.
Mio padre forse non se lo ricorderà nemmeno più.

giovedì 16 aprile 2009

Le donne de qui

Nun ce sò donne de gnisun paese
che pòssino stà appetto a le romane
ner confessasse tante vorte ar mese
e in ner potesse dì bone cristiane.

Averanno er su’ schizzo de puttane,
spianteranno er marito co le spese;
ma a divozione poi, corpo d’un cane,
le vederai ‘gnisempre pe le chiese.

Ar monno che je danno? la carnaccia
ch’è un saccaccio de vermini; ma er core
tutto a la Chiesa, e je lo dico in faccia.

E pe la santa Casa der Signore
è tanta la passione e la smaniaccia,
che ce vanno pe fà sino a l’amore.
G.Belli

La mia roma

Roma è più di una città.
Roma è un modo di essere, di rapportarsi con la gente, con il mondo.
Città cosmopolita per definizione mantiene nel suo ventre una miriade di emozioni, tutte da vivere.
Roma come madre, come mura in cui trovare protezione, sorrisi sempre ben visibili.
Roma dove si raccontano storie e dove si vive la storia.
Io Roma la vivo, dal primo mattino quando mi alzo e sento baccajà sotto casa, fino alla sera, quando rientro dal lavoro , respirando aria cristallina,
tranne che nella metro.
Aria di Roma, facce colorate, occhi stanchi ma sempre pensanti.
Roma da passeggiare adagio, come adagio è il mio modo di fare.
A Chià, 'ndo vai de prescia? E famose du chiacchiere!
Mi dice a voce alta la donna che vende verdure sempre fresche sotto casa.
In quale altra città del mondo trovo ancora una bottegaia che mi si rivolge in questo modo?